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Se sai voler bene agli altri e diffondi questo affetto carità di Cristo, fine, delicata fra tutti, vi appoggerete gli uni agli altri: e chi stia per cadere si sentirà sostenuto e sollecitato da questa fraterna fortezza, per essere fedele a Dio.
Ascolta dalle labbra di Gesù la parabola che San Giovanni racconta nel suo Vangelo: “Ego sum vitis, vos palmites” Io sono la vite; voi, i tralci.
Hai già nell'immaginazione, nell'intelligenza, l'intera parabola. E vedi che un tralcio separato dal ceppo, dalla vite, non serve a nulla, non si riempirà di frutti, farà la fine di un pezzo di legno secco, che gli uomini o le bestie calpesteranno, o che verrà gettato nel fuoco…
Tu sei il tralcio: deducine tutte le conseguenze.
I tralci, uniti alla vite, maturano e producono frutti.
Che cosa dobbiamo fare tu e io? Stare molto uniti, per mezzo del Pane e della Parola, a Gesù, che è la nostra vite…, dicendogli parole affettuose per tutto il giorno. Gli innamorati fanno così.
Pensa a tua Madre la Santa Chiesa, e considera che, se un membro soffre, tutto il corpo soffre.
Il tuo corpo ha bisogno di ciascuna delle sue membra, ma ciascun membro ha bisogno dell'intero corpo. Guai, se la mia mano smettesse di compiere il suo dovere…, o se il cuore cessasse di battere!
Io vorrei aiutami con la tua preghiera che, nella Santa Chiesa, ci sentissimo tutti membra di un solo corpo, come ci chiede l'Apostolo; e vivessimo a fondo, senza indifferenze, le gioie, le tribolazioni, l'espansione della nostra Madre, una, santa, cattolica, apostolica, romana.
Vorrei che vivessimo l'identità degli uni con gli altri, e di tutti con Cristo.
Persuaditi, figliolo, che disunirsi, nella Chiesa, è morire.
Respingi il nazionalismo, che rende difficile la comprensione e la convivenza: è una delle barriere più perniciose in tante circostanze storiche.
E respingilo con forza ancora maggiore perché sarebbe più che mai nocivo se lo si volesse introdurre nel Corpo della Chiesa, dove più deve risplendere l'unione di tutto e di tutti nell'amore per Cristo.
Se manca la pietà questo laccio che ci lega stretti a Dio e, per Lui, agli altri, perché negli altri vediamo Cristo , è inevitabile la disunione, con la perdita di ogni spirito cristiano.
Lontano fisicamente e, tuttavia, molto vicino a tutti: molto vicino!…, ripetevi felice.
Eri contento, grazie alla comunione di carità, di cui ti avevo parlato, che devi ravvivare senza stancarti.
A volte, si sciupa il cinquanta per cento di un'attività in lotte intestine, che hanno per fondamento l'assenza di carità, e le storie e i pettegolezzi tra fratelli. D'altra parte, un venticinque per cento dell'attività si spreca nell'erigere edifici non necessari all'apostolato. Non si deve permettere mai la mormorazione e non si deve perdere tempo a costruire tante case, e così le persone saranno apostoli al cento per cento.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/forja/18406/ (09/05/2024)