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Non disperdere le tue energie e il tuo tempo, che sono di Dio, a tirare sassi ai cani che ti abbaiano lungo la strada. Non curartene.
Tu… che per un amoruccio della terra ti sei assoggettato a tante bassezze, credi sul serio di amare Cristo senza sopportare per Lui! quell'umiliazione?
Bene. E con ciò? Non capisco come puoi sottrarti a questo lavoro di anime se non per occulta superbia: ti credi perfetto, con il pretesto che il fuoco di Dio che ti ha attratto dà alle volte, oltre alla luce e al calore che ti entusiasmano, anche il fumo della debolezza degli strumenti.
Gesù: dovunque tu sei passato nessun cuore è rimasto indifferente. O ti si ama, o ti si odia.
Quando un uomo-apostolo ti segue, compiendo il suo dovere, potrà sorprendermi se è un altro Cristo! che sollevi analoghi mormorii di avversione o di affetto?
Siamo alle solite…: Hanno detto, hanno scritto…: a favore, contro…: con buona volontà o non così buona…: reticenze e calunnie, elogi ed esaltazioni…: cose balorde e cose azzeccate…
Sciocco, sciocchissimo! Se vai dritto al tuo fine, testa e cuore inebriati di Dio, che cosa importano il rumore del vento, il canto delle cicale, il muggito, il grugnito, il nitrito?… E poi… è inevitabile: non pretendere di mettere porte alla campagna.
Si sono sciolte le lingue e hai sofferto ingiurie che ti hanno ferito di più perché non te le aspettavi.
La tua reazione soprannaturale dev'essere perdonare e persino chiedere perdono e approfittare dell'esperienza per distaccarti dalle creature.
Ti duole che non ti siano grati di quel favore. Rispondimi a queste due domande: sei veramente riconoscente tu a Cristo Gesù?… Sei forse stato capace di fare quel favore in vista della riconoscenza terrena?
Non so perché ti spaventi. I nemici di Cristo sono sempre stati poco ragionevoli.
Dopo la risurrezione di Lazzaro avrebbero dovuto arrendersi e confessare la divinità di Gesù. Ebbene, no: uccidiamo dissero colui che dà la Vita!
E oggi, come ieri.
Nelle ore di lotta e di contrarietà, quando forse “i buoni” riempiono di ostacoli il tuo cammino, innalza il tuo cuore d'apostolo: ascolta Gesù che parla del granello di senape e del lievito. E digli: “Edissere nobis parabolam” spiegami la parabola.
E sentirai la gioia di contemplare la vittoria futura: gli uccelli del cielo al riparo del tuo apostolato, oggi incipiente; e lievitata tutta la massa.
O beate sventure della terra! Povertà, lacrime, odii, ingiustizia, disonore… Tutto potrai in Colui che ti darà la forza.
Nella tua impresa apostolica non temere i nemici esterni, per quanto grande sia la loro potenza. Ecco il nemico tremendo: la tua mancanza di “filiazione” e la tua mancanza di “fraternità”.
Comprendo bene che ti diverta il disprezzo di cui sei oggetto benché venga da nemici potenti, finché senti l'unione con il tuo Dio e con i tuoi fratelli d'apostolato. A te, che importa?
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/20336/ (08/05/2024)