Elenco di punti

Ci sono 22 punti in «Cammino» il cui argomento è Santità → santità nella vita quotidiana .

Pretesti. —Non te ne mancheranno mai per venire meno ai tuoi doveri. Che abbondanza di ragioni senza ragione!

Non soffermarti a considerarle. —Respingile e fa' il tuo dovere.

Chiedi scusa amabilmente come vogliono la carità cristiana e la convenienza sociale. —E poi, avanti!, con santa facciatosta, senza fermarti prima di aver percorso tutta la salita del compimento del tuo dovere.

Direttore. —Ne hai bisogno. —Per abbandonarti, per darti…, obbedendo. —E un Direttore che conosca il tuo apostolato, che sappia ciò che Dio vuole: potrà allora secondare efficacemente il lavoro dello Spirito Santo nella tua anima, senza farti cambiare di posto…, riempiendoti di pace, e insegnandoti il modo di rendere fecondo il tuo lavoro.

Mi hai fatto sorridere con la tua orazione… impaziente. —Gli dicevi: “Non voglio invecchiare, Gesù… È troppo aspettare per vederti! Forse allora non avrò il cuore in carne viva come adesso. Da vecchio, mi sembra tardi. Adesso la mia unione sarebbe più gagliarda, perché ti amo con Amore di ragazzo”.

Un segreto. —Un segreto a gran voce: queste crisi mondiali sono crisi di santi.

—Dio vuole un pugno di uomini “suoi” in ogni attività umana. —Poi… pax Christi in regno Christi —la pace di Cristo nel regno di Cristo.

Codesta falsa umiltà è comodità; in tal modo tu, così umilino, stai rinunciando a diritti… che sono dei doveri.

Domandati molte volte al giorno: faccio in questo momento quello che devo fare?

Vuoi davvero essere santo? —Compi il piccolo dovere d'ogni momento: fa' quello che devi e sta' in quello che fai.

La santità “grande” consiste nel compiere i “doveri piccoli” di ogni istante.

Mi dici: quando si presenterà l'occasione di fare qualcosa di grande…, allora! —Allora? Pretendi di farmi credere e di credere tu stesso, sul serio, che potrai vincere le Olimpiadi soprannaturali, senza la preparazione quotidiana, senza allenamento?

Hai visto come hanno innalzato quell'edificio grandioso? —Un mattone, poi un altro. Migliaia. Ma a uno a uno. —E sacchi di cemento, a uno a uno. E blocchi squadrati, che contano ben poco rispetto alla mole dell'insieme. —E pezzi di ferro. — E operai che hanno lavorato giorno dopo giorno, le stesse ore…

Hai visto come hanno innalzato quell'edificio grandioso?… — A forza di cose piccole!

Hai mai osservato in quali “minuzie” si esprime l'amore umano? —Ebbene, anche l'Amore divino si esprime in “minuzie”.

Persevera nel compimento esatto dei tuoi doveri di adesso. —Quel tuo lavoro —umile, monotono, piccolo— è orazione tradotta in opere che ti dispongono a ricevere la grazia di quell'altra attività —grande, ampia e profonda— che tu sogni.

Tutto ciò in cui interveniamo noi, piccoli uomini —perfino la santità— è un tessuto di piccole cose, le quali —secondo la rettitudine d'intenzione— possono formare un arazzo splendido d'eroismo o di bassezza, di virtù o di peccato.

I poemi epici riferiscono sempre avventure straordinarie, mescolate tuttavia a particolari di vita domestica dell'eroe. —Possa tu sempre tenere in gran conto —linea retta!— le piccole cose.

Ti sei mai soffermato a considerare la somma enorme che possono arrivare a costituire “molti pochi”?

L'esperienza è stata dura: non dimenticare la lezione. —Le tue grandi vigliaccherie di oggi sono —è chiaro— parallele alle tue piccole vigliaccherie abituali.

“Non hai potuto” vincere nelle cose grandi, “perché non hai voluto” vincere nelle cose piccole.

Non hai visto come brillava lo sguardo di Gesù quando la povera vedova lasciava nel tempio la sua piccola elemosina? — Tu dagli quello che puoi dare: il merito non sta nel poco o nel molto, ma nella volontà con cui lo dai.

Non fare… lo sciocco: è vero che —al massimo— hai il ruolo di una piccola vite in questa grande impresa di Cristo.

Sai però che cosa significa che la vite non stringa abbastanza o salti dal suo posto? Si allenteranno pezzi più grandi o andranno in frantumi gli ingranaggi.

Il lavoro rallenterà. —Forse si renderà inutile tutto il meccanismo.

Che gran cosa essere una piccola vite!

Che smania c'è nel mondo per uscire dal proprio posto! —Che succederebbe se ogni osso, ogni muscolo del corpo umano volessero occupare un posto diverso da quello che gli spetta?

Non è altra la ragione del malessere del mondo. —Persevera nel tuo posto, figlio mio: da lì, quanto potrai lavorare per il regno effettivo di Nostro Signore!

Galoppare, galoppare!… Fare, fare!… Febbre, follia di movimento… Meravigliosi edifici materiali…

Spiritualmente: legni di cassetta, miseri drappeggi, cartoni pitturati… galoppare, fare! —E tanta gente che corre: un andirivieni.

È che lavorano puntando solo al momento attuale: “sono” sempre “al presente”. —Tu…, tu devi vedere le cose con visione d'eternità, “mettendo al presente” il termine finale e il passato…

Calma. —Pace. —Vita intensa dentro di te. Senza galoppare, senza la pazzia di cambiare di posto, nel luogo che nella vita ti spetta, tu, come una poderosa dinamo spirituale, a quanti darai luce ed energia!…, senza perdere il tuo vigore e la tua luce.

Mi domandi… e ti rispondo: la tua perfezione consiste nel vivere perfettamente nel luogo, nell'ufficio e nel grado in cui Dio, per mezzo di chi ha autorità, ti vorrà collocare.

Aspirare alle cariche nelle opere d'apostolato è cosa inutile in questa vita e, per l'altra Vita, è un pericolo.

Se Dio lo vuole, ti chiameranno. —E allora dovrai accettare. —Ma non dimenticare che, in qualunque posto, puoi e devi santificarti, perché per questo sei venuto.

Riferimenti alla Sacra Scrittura