Elenco di punti

Ci sono 12 punti in «Cammino» il cui argomento è Santità.

Il piano di santità che il Signore ci chiede è definito da questi tre punti:

La santa intransigenza, la santa coazione e la santa facciatosta*.

* San Josemaría ricorre qui per tre volte a un artificio letterario, l'ossimoro (l'accostare parole contrarie o contraddittorie), per spiegare in modo espressivo che la ricerca della santità non è in conflitto con l'energia.

Con "santa coazione" esorta il lettore ad affrontare, nel pieno rispetto della libertà personale, la sua responsabilità apostolica nei confronti di chi ha vicino, facendo eco al Vangelo: "Esci per le strade…e spingili ad entrare (Lc 14, 23)". Con "santa intransigenza" anima a difendere la propria fede, con energia e mansuetudine, come questione di coerenza cristiana. Con "santa facciatosta" invita a non dare un peso eccessivo al fatto che vengano percepiti i nostri limiti, e a non nascondere la condizione di cristiano quando l'intorno sociale è ostile alla fede.

Nelle tre espressioni quindi l'aggettivo "santa" modifica il significato del sostantivo cui dà la qualifica ed è fondamentale per comprendere l'intenzione di san Josemaría. D'altra parte, dalla lettura di tutto Cammino si evince con chiarezza che la virtù più importante - quella che rende "sante" la coazione, l'intransigenza e la "facciatosta" - è la carità (cfr. Cammino, nn. 369, 463) (Ndt).

Una cosa è la santa facciatosta e un'altra l'impudenza mondana.

La santa facciatosta è una caratteristica della “vita d'infanzia”. Nulla preoccupa il bambino. —Le sue miserie, naturali miserie, si pongono in evidenza con semplicità, anche se tutti lo guardano…

Questa facciatosta, trasferita alla vita soprannaturale, porta a ragionare così: lode, disprezzo…: ammirazione, burla…: onore, disonore…: salute, malattia…: ricchezza, povertà…: bellezza, bruttura…

Bene; e… con questo?

Riditi del ridicolo. —Non ti curare di quel che diranno. Vedi e senti Dio in te stesso e in ciò che ti circonda. —E così finirai per ottenere la santa facciatosta che ti è necessaria —che paradosso!— per vivere con la delicatezza del gentiluomo cristiano.

Se hai la santa facciatosta, che ti importa del “che cosa avranno detto” e del “che cosa diranno”?

Convinciti che il ridicolo non esiste per chi fa il meglio.

Un uomo, un… gentiluomo transigente, tornerebbe a condannare a morte Gesù.

La transigenza è il segno certo che non si possiede la verità. —Un uomo che transige in questioni di ideale, di onore o di Fede, ebbene, è un uomo… senza ideale, senza onore e senza Fede.

Quell'uomo di Dio, temprato dalla lotta, ragionava così: Sono intransigente? Ma certo! Perché sono persuaso della verità del mio ideale. Invece, lei è molto accomodante…: le pare che due più due facciano tre e mezzo? —No?… Nemmeno per amicizia cede in così poca cosa?

—Il fatto è che, per la prima volta, si è convinto di possedere la verità… ed è passato dalla mia parte!

La santa intransigenza non è intemperanza.

Sii intransigente nella dottrina e nella condotta. — Ma sii dolce nella forma. —Mazza d'acciaio poderosa, avvolta in guaina ovattata.

—Sii intransigente, ma non essere villano.

L'intransigenza non è intransigenza e basta: è “la santa intransigenza”.

Non dimentichiamo che c'è anche una “santa coazione”.