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Non sai pregare? Mettiti alla presenza di Dio, e non appena comincerai a dire: “Signore, … non so fare orazione!…”, sii certo che avrai cominciato a farla.
Mi hai scritto: “Pregare è parlare con Dio. Ma, di che cosa?”. Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane…, debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione.
In due parole: conoscerlo e conoscerti: “stare insieme”!
Et in meditatione mea exardescit ignis e, nella mia meditazione, si accende il fuoco. Per questo vai all'orazione: per fare di te stesso un falò, un fuoco vivo, che dia calore e luce.
Perciò, quando non sai proseguire, quando senti che ti stai spegnendo, se non puoi gettare nel fuoco tronchi odorosi, getta i ramoscelli e il fogliame di piccole orazioni vocali, di giaculatorie, che continuino ad alimentare la fiamma. E avrai utilizzato bene il tempo.
Non sai che cosa dire al Signore nell'orazione. Non ti viene in mente nulla, eppure vorresti chiedergli consiglio su molte cose. Guarda: durante la giornata prendi qualche nota sulle questioni che desideri considerare alla presenza di Dio. Va' poi all'orazione con quegli appunti.
Quando vai a pregare, sia questo un fermo proposito: né più tempo se avrò consolazione, né di meno se avrò aridità.
Non dire a Gesù che vuoi consolazioni nella preghiera. Se te ne dà, ringrazialo. Digli sempre che vuoi perseveranza.
La tua intelligenza è torpida, inattiva; fai degli sforzi inutili per coordinare le idee alla presenza del Signore: un vero stordimento!
Non ti sforzare e non preoccuparti. Ascoltami bene: è il momento del cuore.
Mi hai detto una volta che somigli a una sveglia guasta, che suona a sproposito: al momento dell'orazione sei freddo, secco e arido; e invece, quando meno te l'aspetti, per la strada, tra gli affanni d'ogni giorno, in mezzo al frastuono e al tumulto della città, o nella quiete laboriosa del tuo lavoro professionale, ti accorgi che stai pregando… A sproposito?
Bene; però non trascurare questi trilli della tua sveglia. Lo Spirito soffia dove vuole.
L'orazione del cristiano non è mai un monologo.
Non tralasciare la lettura spirituale. La lettura ha fatto molti santi.
Per chi ama Gesù, l'orazione, anche l'orazione arida, è dolcezza che pone sempre fine alle pene: si va all'orazione con l'ansia del bambino che cerca lo zucchero dopo aver preso la medicina amara.
Hai una povera idea del tuo cammino se, nel sentirti freddo, credi di averlo perduto: è l'ora della prova; per questo ti sono state tolte le consolazioni sensibili.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/19939/ (04/05/2024)