Elenco di punti

Ci sono 11 punti in «Solco» il cui argomento è Filiazione divina  → gioia dei figli di Dio.

«Servite Domino in laetitia!» — Servirò Dio con gioia! Una gioia che sarà conseguenza della mia Fede, della mia Speranza e del mio Amore…, che deve durare sempre, perché, come ci assicura l’Apostolo, «Dominus prope est!»… — il Signore mi segue da vicino. Camminerò con Lui, pertanto, ben sicuro, giacché il Signore è mio Padre…, e con il suo aiuto compirò la sua amabile Volontà, anche se mi costa.

Un consiglio che vi ho ripetuto insistentemente: siate allegri, sempre allegri. — Siano tristi quelli che non si considerano figli di Dio.

«Siete tutti così allegri che uno non se lo aspetta», ho sentito commentare.

Viene da lontano l’impegno diabolico dei nemici di Cristo, che non si stancano di mormorare che la gente dedicata a Dio ha «la faccia lunga». E, purtroppo, alcuni di coloro che vogliono essere «buoni» fanno loro eco, con le proprie «virtù tristi».

— Ti rendiamo grazie, Signore, perché hai voluto contare sulle nostre vite, felici e contente, per cancellare questa falsa caricatura.

— Ti chiedo anche di non farcelo dimenticare.

Che nessuno legga tristezza né dolore sul tuo viso, mentre propaghi per il mondo l’aroma del tuo sacrificio: i figli di Dio devono essere sempre seminatori di pace e di gioia.

L’allegria di un uomo di Dio, di una donna di Dio, deve essere traboccante: serena, contagiosa, attraente…; in poche parole, dev’essere così soprannaturale, così coinvolgente, e così naturale, da trascinare gli altri sui cammini cristiani.

«Contento?» — La domanda mi lasciò pensieroso.

— Non sono state ancora inventate le parole per esprimere tutto quello che si prova — nel cuore e nella volontà — nel sapersi figlio di Dio.

Natale. Mi scrivi: «Sul filo dell’attesa santa di Maria e di Giuseppe, anch’io aspetto, con impazienza, il Bambino. Come sarò contento a Betlemme! Prevedo che esploderò in una gioia senza limiti. Ah! e, con Lui, voglio anche nascere di nuovo…».

— Voglia il Cielo che si avveri questo tuo desiderio!

Si ripete la scena, come con i convitati della parabola. Alcuni, paura; altri, affari; parecchi…, frottole, scuse sciocche.

Si schermiscono. E si ritrovano così: infastiditi, ingarbugliati, abulici, annoiati, amareggiati. Eppure è tanto facile accettare il divino invito di ogni momento, e vivere contenti e felici!

Con Dio, pensavo, ogni giorno mi sembra più attraente dell’altro. Sto vivendo a «pezzetti». Un giorno considero la magnificenza di un particolare; un altro, scopro un panorama che prima non avevo notato… Di questo passo, non so che cosa succederà con l’andare del tempo.

Poi, ho notato che Lui mi assicurava: ogni giorno la tua gioia sarà più grande, perché ti calerai sempre più nell’avventura divina, nel gran «pasticcio» in cui ti ho messo. E comproverai che Io non ti abbandono.

C’è chi vive amareggiato tutto il giorno. Ogni cosa gli è motivo di apprensione. Si addormenta con un’ossessione fisica: che quest’unica evasione possibile gli durerà poco. Si sveglia con la sensazione ostile e demoralizzante di avere ancora lì di fronte un’altra giornata.

Molti hanno dimenticato che il Signore ci ha collocati, in questo mondo, di passaggio verso la felicità eterna; e non pensano che potranno raggiungerla soltanto coloro che camminano, sulla terra, con l’allegria dei figli di Dio.

Non farmi della morte una tragedia!, perché non lo è. Solo i figli disamorati non sono entusiasti di incontrare i loro genitori.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
Riferimenti alla Sacra Scrittura