Elenco di punti

Ci sono 12 punti in «Solco» il cui argomento è Laicità.

Non è vero che vi sia opposizione tra l’essere buon cattolico e il servire fedelmente la società civile. Non c’è motivo di scontro tra la Chiesa e lo Stato, nel legittimo esercizio della loro rispettiva autorità, di fronte alla missione che Dio ha loro affidato.

Mentono — proprio così: mentono — quelli che affermano il contrario. Sono gli stessi che, in ossequio a una falsa libertà, vorrebbero «amabilmente» che noi cattolici tornassimo nelle catacombe.

Gli uomini mondani si affannano perché le anime quanto prima perdano Dio: e poi, perché perdano il mondo… Non amano questo nostro mondo: lo sfruttano, calpestando gli altri!

— Non essere anche tu vittima di questa duplice trappola.

Un errore fondamentale da cui devi guardarti: pensare che le esigenze e i costumi — nobili e legittimi —, del tuo tempo o del tuo ambiente, non possano essere ordinati e adattati alla santità della dottrina morale di Gesù Cristo.

Bada che ho precisato: nobili e legittimi. Gli altri non hanno diritto di cittadinanza.

Non si può separare la religione dalla vita, né nel pensiero, né nella realtà quotidiana.

Non possiamo incrociare le braccia, quando una sottile persecuzione condanna la Chiesa a morire d’inedia, relegandola fuori dalla vita pubblica e, soprattutto, impedendole d’intervenire nell’educazione, nella cultura, nella vita famigliare.

Non sono diritti nostri: sono di Dio, e a noi cattolici Egli li ha affidati… perché li esercitassimo.

Molte realtà materiali, tecniche, economiche, sociali, politiche, culturali…, abbandonate a sé stesse, o in mano di chi è privo della luce della nostra fede, diventano ostacoli formidabili per la vita soprannaturale: formano come un recinto chiuso e ostile alla Chiesa.

Tu, in quanto cristiano — ricercatore, letterato, scienziato, politico, operaio… —, hai il dovere di santificare queste realtà. Ricorda che tutto l’universo — scrive l’Apostolo — sta gemendo come nei dolori del parto, aspettando la liberazione dei figli di Dio.

Già da molti anni ho visto con chiarezza meridiana un criterio che sarà sempre valido: l’ambiente sociale, col suo allontanamento dalla fede e dalla morale cristiana, ha bisogno di un nuovo modo di vivere e di propagare la verità eterna del Vangelo: nelle stesse viscere della società, del mondo, i figli di Dio devono brillare per le loro virtù come lampade nell’oscurità — «quasi lucernae lucentes in caliginoso loco».

È impressionante la frequenza con cui, in nome della libertà!, tante persone hanno paura che i cattolici siano semplicemente buoni cattolici — e cercano di impedirlo.

Guardati dai propagatori di calunnie e insinuazioni, che alcuni raccolgono per leggerezza e altri per malafede, distruggendo la serenità e avvelenando l’opinione pubblica.

A volte, la vera carità richiede la denuncia di queste aggressioni e di chi le provoca. Altrimenti, con la loro coscienza deviata o poco formata, quegli stessi e quanti li ascoltano potrebbero argomentare: stanno zitti, dunque acconsentono.

Alzano la voce i settari contro ciò che essi chiamano il «nostro fanatismo», perché i secoli passano e la Fede cattolica rimane immutabile.

Invece, il fanatismo dei settari — poiché non è in relazione con la verità — cambia in ogni tempo i suoi paludamenti, innalzando contro la santa Chiesa lo spauracchio di mere parole, che il loro agire svuota di contenuto: «libertà», che incatena; «progresso», che fa ritornare alla selva; «scienza», che nasconde ignoranza… Sempre un tendone che copre vecchia mercanzia avariata.

Voglia il Cielo che diventi ogni giorno più forte il tuo «fanatismo» per la Fede, unica difesa dell’unica Verità!

Non ti spaventare e non stupirti, di fronte all’ottusità di certuni. Non mancheranno mai i fatui che brandiscono, con pretese culturali, l’arma della loro ignoranza.

Che pena costatare come camminano affiancati, per passioni diverse — ma uniti contro i cristiani, figli di Dio —, coloro che odiano il Signore e alcuni che affermano di essere al suo servizio!

Riferimenti alla Sacra Scrittura
Riferimenti alla Sacra Scrittura