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Che debito hai, con tuo Padre-Dio! Ti ha dato l'essere, l'intelligenza, la volontà…; ti ha dato la grazia: lo Spirito Santo; Gesù, nell'Ostia; la filiazione divina; la Santissima Vergine, Madre di Dio e Madre nostra; ti ha dato la possibilità di partecipare alla Santa Messa e ti concede il perdono dei tuoi peccati, il suo perdono, tante volte!; ti ha dato doni incalcolabili, alcuni straordinari…
Dimmi, figliolo: come hai corrisposto? come corrispondi?
Meditalo con frequenza: sono cattolico, figlio della Chiesa di Cristo! Egli mi ha fatto nascere in un focolare “suo”, senza alcun merito da parte mia.
Quanto ti debbo, Dio mio!
“Meus es tu” sei mio, ti ha dichiarato il Signore.
Che Dio stesso, che è tutta la bellezza e tutta la sapienza, tutta la grandezza e tutta la bontà, ti dica che sei suo!… e che tu non gli sappia rispondere!
Se ci sentiamo figli prediletti del Padre nostro che sta nei Cieli, e lo siamo!, come non essere sempre allegri? Pensaci.
Pensa, perché è proprio così: quanto è buono il Signore, che mi ha cercato, che mi ha fatto conoscere questo cammino santo per essere efficace, per amare le creature tutte e dar loro la pace e la gioia!
Questo pensiero deve poi concretarsi in propositi.
Il mio Signore Gesù ha un cuore più sensibile di tutti i cuori di tutti gli uomini buoni, messi insieme. Se un uomo buono (mediamente buono) sa che una certa persona gli vuol bene, senza aspettarsi soddisfazione o premio (ama per amare); e sa anche che questa persona desidera solo che egli non si opponga a essere amato, anche se da lontano…, non tarderà a corrispondere a un amore così disinteressato.
Se l'Amato è così potente da potere tutto, sono sicuro che, oltre a finire coll'arrendersi all'amore fedele della creatura (nonostante le miserie di questa povera anima), darà all'amante la bellezza, la scienza e il potere sovrumani che siano necessari, perché gli occhi di Gesù non si macchino, rivolgendosi al povero cuore che l'adora.
Bambino, ama: ama e spera.
La gioia è conseguenza necessaria della filiazione divina, del saperci amati con predilezione da nostro Padre Dio, che ci accoglie, ci aiuta e ci perdona.
Ricòrdatelo bene e sempre: anche se qualche volta sembra che tutto crolli, non crolla niente!, perché Dio non perde battaglie.
Lo hai visto con chiarezza: c'è tanta gente che non lo conosce, e Dio ha posato lo sguardo su di te. Vuole che tu sia fondamento, pietra angolare su cui poggi la vita della Chiesa.
Medita questa realtà, e ne trarrai molte conseguenze pratiche per la tua condotta ordinaria: il fondamento, la pietra angolare forse senza splendore, nascosta deve essere solida, senza incrinature; deve servire di base per la stabilità dell'edificio…; se no, resta isolata.
Dio mi ama… E l'Apostolo Giovanni scrive: “Amiamo, dunque, Dio, poiché Egli ci ha amati per primo”. Come se non bastasse, Gesù si rivolge a ciascuno di noi, nonostante le nostre innegabili miserie, per domandarci come domandò a Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?”…
È il momento di rispondere: “Signore, Tu sai tutto; Tu sai che ti amo”, aggiungendo con umiltà: aiutami ad amarti di più, aumenta il mio amore!
Il privilegio di annoverarci tra i figli di Dio, somma felicità, è sempre immeritato.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/forja/18515/ (03/05/2024)