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Non avere spirito provinciale. Dilata il tuo cuore fino a farlo diventare universale, “cattolico”.
Non volare come le galline quando puoi elevarti come le aquile.
Essere “cattolico” è amare la Patria senza lasciarsi superare da nessuno in questo amore. E, allo stesso tempo, è fare proprie le nobili aspirazioni d'ogni paese.
Quante glorie della Francia sono glorie mie! Egualmente, molti motivi d'orgoglio dei tedeschi, degli italiani, degli inglesi…, degli americani, degli asiatici e degli africani, sono, anch'essi, mio vanto.
Cattolico! Cuore grande, spirito aperto.
Più l'apostolo è vicino a Dio, più si sente universale: il suo cuore s'ingrandisce per contenere tutti e tutto nel desiderio di porre l'universo ai piedi di Gesù.
Rallégrati, se vedi che altri lavorano in fecondi apostolati. E chiedi, per loro, grazia di Dio abbondante e corrispondenza a questa grazia.
Poi, tu segui il tuo cammino: persuaditi di non averne altro.
È cattivo spirito il tuo se ti duole che altri lavorino per Cristo senza chiedere la tua collaborazione. Ricordati di questo passo di San Marco: “Maestro, abbiamo visto un tale, che non viene con noi, scacciare i demoni in nome tuo, e glielo abbiamo proibito. Ma Gesù disse: Non glielo proibite; perché nessuno che fa prodigi in nome mio potrà poi dir male di me. Perché chi non è contro di noi è con noi”.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18736/ (08/05/2024)