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Com'è bella la santa purezza! Però non è santa, né gradita a Dio, se la separiamo dalla carità.
La carità è il seme che crescerà e darà frutti saporitissimi grazie all'irrigazione, che è la purezza.
Senza carità la purezza è infeconda, e le sue acque sterili trasformano le anime in un pantano, in una pozza immonda, da cui esalano miasmi di superbia.
Non dialogare con la concupiscenza: disprezzala.
Il pudore e la modestia sono fratelli minori della purezza.
Non avere la viltà di fare il “coraggioso”: fuggi!
Non ti preoccupare, succeda quel che succeda, se non acconsenti. Perché soltanto la volontà può aprire la porta del cuore e introdurvi quelle cose esecrabili.
Ti sembra di udire quasi fisicamente dentro l'anima: “Quel pregiudizio religioso!…”. E poi, l'eloquente difesa di tutte le miserie della nostra povera carne caduta: “I suoi diritti!”.
Se ti succede questo, rispondi al nemico che esiste una legge naturale, e una legge di Dio, e Dio! E anche l'inferno.
“Ne timeas, Maria!” Non temere, Maria! … La Madonna si turbò davanti all'Arcangelo.
E io dovrei buttare a mare quei dettagli di modestia, che sono la salvaguardia della mia purezza?
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18716/ (09/05/2024)