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Tu, uno qualunque? Tu… del gregge!? Ma se sei nato per essere un leader! In mezzo a noi non c'è posto per i tiepidi. Umìliati, e Cristo ti accenderà di nuovo con fiamme d'Amore.
Attento a non cadere in quella malattia del carattere che ha per sintomi la mancanza di stabilità in tutto, la leggerezza nell'operare e nel dire, la superficialità…: in una parola, la frivolezza.
E la frivolezza non dimenticarlo, che rende i tuoi programmi quotidiani così vuoti (così “pieni di vuoto”), farà della tua vita, se non reagisci in tempo non domani: adesso! un fantoccio, morto e inutile.
Stai lì come un sacco di sabbia. Da parte tua, non fai nulla. E così non è strano che cominci a sentire i sintomi della tiepidezza. Reagisci.
Lotta contro quella fiacchezza che ti fa pigro e rilassato nella vita spirituale. Bada che può essere il principio della tiepidezza…, e, come dice la Scrittura, i tiepidi Dio li vomiterà.
Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato.
Di' con me: la tiepidezza, no! Confige timore tuo carnes meas dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire!
Lo so che eviti i peccati mortali. Vuoi salvarti! Ma non ti preoccupa quel continuo cadere deliberatamente nei peccati veniali, benché ogni volta tu senta la chiamata di Dio a vincerti.
È la tua tiepidezza a farti avere questa cattiva volontà.
Che poco Amore di Dio hai quando cedi senza lottare perché non è un peccato grave!
I peccati veniali fanno un gran danno all'anima. Per questo, capite nobis vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas, dice il Signore nel “Cantico dei cantici”: date la caccia alle piccole volpi che distruggono la vigna.
Che pena mi fai: non senti ancora dolore per i tuoi peccati veniali! Perché, fino a quel momento, non avrai cominciato ad avere una vera vita interiore.
Sei tiepido se fai pigramente e di malavoglia le cose che si riferiscono al Signore; se vai cercando con calcolo o con furbizia il modo di diminuire i tuoi doveri; se non pensi che a te stesso e alla tua comodità; se le tue conversazioni sono oziose e vane; se non aborrisci il peccato veniale; se agisci per motivi umani.
Ti annoi? È perché tieni desti i sensi e addormentata l'anima.
Che pena un “uomo di Dio” pervertito! Ma fa ancora più pena vedere un “uomo di Dio” tiepido e mondano.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18397/ (08/05/2024)