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Ti sembra di udire quasi fisicamente dentro l'anima: “Quel pregiudizio religioso!…”. E poi, l'eloquente difesa di tutte le miserie della nostra povera carne caduta: “I suoi diritti!”.
Se ti succede questo, rispondi al nemico che esiste una legge naturale, e una legge di Dio, e Dio! E anche l'inferno.
Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato.
Di' con me: la tiepidezza, no! Confige timore tuo carnes meas dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire!
Non dimenticare, figliolo, che per te sulla terra c'è solo un male da temere e, con la grazia divina, da evitare: il peccato.
“Timor Domini sanctus”. Santo è il timore di Dio. Timore che è venerazione del figlio per suo Padre, mai timore servile, perché tuo Padre-Dio non è un tiranno.
“Questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre”. Dunque, il peccatore ha la sua ora? Sì…, e Dio la sua eternità!
Le anime mondane hanno molta propensione a ricordare la Misericordia del Signore. E così si incoraggiano a continuare nei loro spropositi.
È vero che Dio Nostro Signore è infinitamente misericordioso, ma è anche infinitamente giusto: e c'è un giudizio, ed Egli è il Giudice.
Esiste l'inferno. Ecco un'affermazione che ti può sembrare lapalissiana. Te la ripeto: esiste l'inferno.
Fammi eco tu, opportunamente, all'orecchio di quel collega… e di quell'altro.
Sempre. Per sempre! Parole logorate dal desiderio umano di prolungare di rendere eterno ciò che è piacevole.
Parole menzognere, sulla terra, dove tutto finisce.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18392/ (09/05/2024)