Elenco di punti
Taci. Non essermi “bambinoide”, caricatura di bambino, pettegolo, intrigante, sussurrone. Con le tue chiacchiere e le tue dicerie hai intiepidito la carità; hai fatto il lavoro peggiore e… se per caso hai scosso malalingua i forti muri della perseveranza altrui, la tua perseveranza non è più grazia di Dio, perché è strumento traditore del nemico.
Perché, quando giudichi gli altri, metti nella tua critica l'amarezza dei tuoi personali insuccessi?
Quel tuo spirito critico ti concedo che non è mormorazione non devi esercitarlo nel tuo apostolato, né verso i tuoi fratelli. Quel tuo spirito critico scusami se te lo dico è un grave ostacolo alla tua impresa soprannaturale; infatti, finché stai a esaminare il lavoro degli altri, senza averne il diritto con assoluta purezza di propositi: te lo concedo, tu non fai nulla di positivo e, con l'esempio della tua passività, rallenti il buon andamento di tutti.
“Allora domandi inquieto quello spirito critico, che è nella sostanza del mio carattere…?”.
Ti tranquillizzerò: prendi la penna e un foglio di carta; scrivi con semplicità e con fiducia e brevemente! i motivi che ti turbano, consegna la nota al superiore, e non pensarci più. Egli, che esercita l'autorità ha la grazia di stato, ne terrà conto… o la getterà nel cestino. Dato che il tuo spirito critico non è mormorazione e lo eserciti con intendimenti elevati, per te sarà lo stesso.
Lavora. Quando avrai la preoccupazione di un lavoro professionale, la vita della tua anima migliorerà: e sarai più virile, perché abbandonerai quello “spirito di comare” che ti consuma.
Non pensare mai male di nessuno, nemmeno se le parole o le opere di qualcuno te ne danno ragionevole motivo.
Non fare critica negativa: se non puoi lodare, taci.
Non parlare male di tuo fratello, mai, nemmeno se te ne avanzano i motivi. Va' prima davanti al Tabernacolo, e poi va' dal Sacerdote, padre tuo, e sfoga anche con lui la tua pena.
E con nessun altro.
La mormorazione è rogna che insudicia e ostacola l'apostolato. È contraria alla carità, sottrae energie, toglie la pace e fa perdere l'unione con Dio.
Se tu sei così miserabile, perché ti meravigli che gli altri abbiano le loro miserie?
Dopo aver visto a che cosa si dedicano interamente! molte vite (lingua, lingua, lingua, con tutte le sue conseguenze), mi sembra più necessario e più amabile il silenzio. E comprendo molto bene che Tu chieda conto, Signore, della parola oziosa.
È più facile dire che fare. Tu…, che hai quella lingua tagliente come un'ascia, hai provato qualche volta, anche solo per caso, a fare “bene” ciò che, secondo la tua “autorevole” opinione, gli altri fanno meno bene?
Tutto ciò si chiama: maldicenza, mormorazione, raggiro, intrigo, pettegolezzo, diceria, insidia…, calunnia? infamia?
È difficile che la “funzione di dar criterio”, da parte di chi non ha motivo di esercitarla, non finisca in “faccenda da comari”.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18183/ (08/05/2024)