Elenco di punti

Ci sono 3 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Orazione, preghiera  → come fare oerazione .

Come fare orazione? Posso assicurare, senza paura di sbagliare, che vi sono molte, direi anzi, infinite maniere di pregare. Ma io vorrei per tutti noi la vera orazione dei figli di Dio, non la verbosità degli ipocriti a cui è rivolto l'ammonimento di Gesù: Non chiunque mi dice: «Signore, Signore!» entrerà nel regno dei cieli (Mt 7, 21). Coloro che sono mossi da ipocrisia potranno forse ottenere il rumore dell'orazione — scriveva sant'Agostino — ma non la sua voce, perché in essi manca la vita (SANT'AGOSTINO, Enarrationes in Psalmos, 139, 10 [PL 37, 1809]), perché manca la disposizione di compiere la volontà del Padre. Il nostro invocare il Signore vada dunque unito al desiderio efficace di tradurre in realtà le mozioni interiori che lo Spirito Santo suscita nella nostra anima.

Dobbiamo compiere uno sforzo perché non resti in noi nemmeno l'ombra della doppiezza. La prima condizione per bandire questo male, così duramente condannato dal Signore, è cercare, nella propria condotta, la disposizione chiara, abituale e attuale, di avversione al peccato. Dobbiamo sentire, nel cuore e nella mente, un forte e sincero orrore del peccato grave. Dobbiamo anche far nostra una profonda e radicata disposizione di detestare il peccato veniale deliberato, di detestare quei cedimenti che non ci privano della grazia divina, ma logorano le vie che ce la trasmettono.

Non mi sono mai stancato di parlare di orazione e, se Dio mi dà la grazia, non me ne stancherò mai. Verso il 1930 quando venivano a me, giovane sacerdote, persone di tutte le condizioni — universitari, operai, sani e malati, ricchi e poveri, sacerdoti e laici — che volevano seguire il Signore più da vicino, consigliavo sempre: «Pregate». E se qualcuno mi rispondeva: «Non so nemmeno come cominciare», gli raccomandavo di mettersi alla presenza del Signore e di manifestargli la propria inquietudine, la propria ansia, con quelle stesse parole: «Signore, non so nemmeno come cominciare!». E tante volte, in quelle umili confidenze, prendeva consistenza l'intimità con Cristo, il rapporto assiduo con Lui.

Sono passati molti anni, e non ho conosciuto altra ricetta. Se non ti senti preparato, va' da Gesù come andavano da Lui i discepoli: Insegnaci a pregare! (Lc 11, 1), E vedrai tu stesso che lo Spirito Santo viene in soccorso della nostra debolezza, poiché noi non sappiamo né che cosa si deve chiedere nella preghiera né come convenga chiederlo; ma lo Spirito in persona intercede per noi con gemiti inesprimibili (Rm 8, 26), inenarrabili, poiché non esistono mezzi adeguati a descrivere la loro profondità.

Quanta sicurezza ci deve infondere la Parola divina! Io non inventavo nulla quando, nel mio ministero sacerdotale, ripetevo — come ripeto instancabilmente — quel consiglio. È raccolto nella Sacra Scrittura, ed è là dove l'ho appreso: Signore, non so rivolgermi a te! Signore, insegnami a pregare! E arriva tutta quell'assistenza amorosa dello Spirito Santo — luce, fuoco, vento impetuoso — che ravviva la fiamma e la rende capace di provocare incendi d'amore.

Vi ripeto che vi sono tantissimi modi di pregare. I figli di Dio non hanno bisogno di un metodo rigido e convenzionale per rivolgersi al loro Padre. L'amore è creativo, industrioso; se amiamo, sapremo scoprire vie personali ed intime, che ci condurranno a questo dialogo incessante con il Signore.

Voglia Iddio che tutto quello che oggi abbiamo contemplato non passi sulla nostra anima come un temporale estivo: quattro gocce, ancora il sole e nuovamente la siccità. Quest'acqua di Dio deve depositarsi, giungere alle radici e dare frutti di virtù. Così trascorreranno i nostri anni, intessuti di giorni di lavoro e di preghiera, alla presenza del Padre. Se ci sentiamo venir meno, ricorriamo all'amore di Maria santissima, Maestra di orazione, e a san Giuseppe, nostro Padre e Signore, che tanto veneriamo, perché è colui che più intimamente ha frequentato in questo mondo la Madre di Dio e — dopo Maria santissima — il suo Figlio divino. Essi presenteranno la nostra debolezza a Gesù, perché la trasformi in fortezza.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
Riferimenti alla Sacra Scrittura