Elenco di punti

Ci sono 3 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Giustizia → giustizia e verità.

Le virtù umane esigono da noi uno sforzo costante, perché non è facile conservare a lungo un atteggiamento pienamente onesto di fronte alle situazioni che sembrano compromettere la sicurezza personale. Osservate, a questo proposito, il caso istruttivo della veracità: è davvero caduta in desuetudine? Ha trionfato in modo definitivo l'atteggiamento di compromesso, di sfumare i contorni, di "indorare la pillola"? Si teme la verità e perciò si ricorre a un meschino espediente: si afferma che nessuno vive o dice la verità, che tutti ricorrono alla simulazione e alla bugia.

Fortunatamente non è così. Ci sono molte persone, cristiani e non cristiani, che sacrificano la loro fama e il loro onore per la verità, che non si agitano di continuo alla ricerca dell'assetto più vantaggioso. Sono coloro che, per amore della sincerità, sanno rettificare quando scoprono di essersi sbagliati. Non sa correggersi, invece, chi mentisce già in partenza, chi ha ridotto la verità a mero suono per coprire i propri cedimenti.

Se siamo veritieri, saremo anche giusti. Non mi stancherei mai di parlare della giustizia, ma qui possiamo solo considerarne alcuni tratti, senza perdere di vista il fine di queste riflessioni, che è quello di edificare una vita interiore concreta e autentica sul solido fondamento delle virtù umane. Giustizia significa dare a ciascuno il suo; ma penso che questo non basti. Per quanto uno possa meritare, bisogna dargli di più, perché ogni anima è un capolavoro di Dio.

La carità migliore consiste nell'esercitare una giustizia generosamente eccedente: carità che di solito passa inosservata, ma che è feconda nel cielo e sulla terra. È un errore pensare che le espressioni 'termine medio' o 'giusto mezzo', riferite alle virtù morali, significhino mediocrità, come se indicassero la metà di quanto è possibile realizzare. Il medio tra l'eccesso e il difetto è un vertice, un punto limite: quanto di meglio ci indica la prudenza. D'altra parte, nel campo delle virtù teologali non si ammettono equilibri: non si può credere, sperare o amare troppo. E questo amore senza limiti per Dio trabocca su coloro che ci stanno accanto come abbondanza di generosità, di comprensione, di carità.

Naturalezza e semplicità sono due meravigliose virtù umane, che rendono l'uomo capace di ricevere il messaggio di Cristo. Invece ciò che è ingarbugliato, complicato, contorto e ritorto su se stesso, costituisce un muro che impedisce spesso di udire la voce del Signore. Ricordate il rimprovero di Gesù ai farisei: hanno elaborato un mondo complicato che esige il pagamento delle decime della menta, dell'aneto e del cumino, e hanno abbandonato gli obblighi più essenziali della legge, la giustizia e la fede; fanno attenzione a filtrare tutto ciò che bevono, perché non passi un moscerino, ma ingoiano un cammello (cfr Mt 23, 23-24).

No. Né la vita umanamente nobile di chi — senza sua colpa — non conosce Gesù, né la vita del cristiano, devono essere singolari, strane. Le virtù umane che oggi stiamo considerando, conducono tutte alla stessa conclusione. È vero uomo chi si impegna ad essere veritiero, leale, sincero, forte, temperante, generoso, sereno, giusto, laborioso, paziente… Comportarsi in questo modo può essere difficile, ma non sarà mai strano. Se qualcuno ne rimane meravigliato, vuol dire che vede le cose con sguardo torbido, offuscato da una segreta viltà, che altro non è che mancanza di vigore.

Riferimenti alla Sacra Scrittura