Elenco di punti

Ci sono 3 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Dignità umana  → dignità del lavoro.

Convinti che Dio è dappertutto, noi coltiviamo i campi lodando il Signore, solchiamo i mari ed esercitiamo ogni altro mestiere cantando le sue misericordie (CLEMENTE ALESSANDRINO, Stromata, 7, 7 [PG 9, 451]).

In questo modo restiamo uniti a Dio in ogni momento. Anche se vi trovate isolati, lontani dal vostro ambiente abituale — come quei ragazzi in trincea —, vivrete messi nel Signore grazie al lavoro personale, generoso e continuo, che saprete trasformare in orazione, perché lo incomincerete e lo concluderete alla presenza di Dio Padre, di Dio Figlio e di Dio Spirito Santo.

Ma non dimenticate che siete anche alla presenza degli uomini, i quali attendono da voi — da te! — una testimonianza cristiana. Pertanto, nel lavoro professionale, nelle cose umane, dobbiamo agire in modo tale da non doverci vergognare se ci vedesse all'opera chi ci conosce e ci ama, chi potrebbe arrossire di noi. Se vi comporterete secondo lo spirito che cerco di insegnarvi, non disgusterete chi ha posto fiducia in voi, e voi stessi non dovrete arrossire: non vi succederà come all'uomo della parabola che si mise a costruire una torre: Gettate le fondamenta e non potendo finire il lavoro, i passanti cominciano a deriderlo, dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro» (Lc 14, 29-30).

Vi assicuro che, se non perdete il punto di mira soprannaturale, coronerete il vostro lavoro, porterete a termine la vostra cattedrale, fino all'ultima pietra.

Possumus! (Mt 20, 22), possiamo vincere anche questa battaglia, con l'aiuto del Signore. Siate convinti che non è difficile trasformare il lavoro in un dialogo di preghiera. Non appena lo si è offerto e si è messo mano all'opera, Dio è già in ascolto, già infonde coraggio. Abbiamo raggiunto lo stile delle anime contemplative, in mezzo al lavoro quotidiano! Perché ci pervade la certezza che Egli ci vede, mentre ci richiede continui superamenti: quel piccolo sacrificio, quel sorriso a un importuno, il cominciare dall'occupazione meno piacevole ma più urgente, la cura dei dettagli di ordine, la perseveranza nel compimento del dovere quando sarebbe così facile interromperlo, il non rimandare a domani ciò che dobbiamo concludere oggi…, tutto per far piacere a Lui, a Dio nostro Padre! E magari, sul tavolo di lavoro o in un posto opportuno, che non richiama l'attenzione ma che a te serve da svegliarino dello spirito contemplativo, collochi il crocifisso, che per la tua anima e per la tua mente è il manuale da cui apprendi le lezioni di servizio.

Se ti decidi — senza singolarità, senza abbandonare il mondo, nel bel mezzo delle tue occupazioni abituali — ad avviarti per questi cammini contemplativi, ti sentirai immediatamente amico del Maestro, con il divino incarico di aprire i sentieri divini della terra a tutta l'umanità. Sì: con il tuo concreto lavoro contribuirai ad estendere il regno di Cristo in tutti i continenti. Una dopo l'altra si succederanno le ore di lavoro offerte per le nazioni lontane che si aprono alla fede, per i popoli orientali ai quali è barbaramente impedito di professare liberamente la religione, per i paesi di antica tradizione cristiana in cui sembra che la luce del Vangelo si sia offuscata e che le anime si dibattano nelle tenebre dell'ignoranza… In questo modo, che grande valore assume un'ora di lavoro, perseverare con impegno costante ancora per un po', qualche minuto ancora, per terminare tutto bene! Stai trasformando, in modo semplice e pratico, la contemplazione in apostolato, come un'imperiosa necessità del cuore che batte all'unisono con il dolcissimo e misericordioso Cuore di Gesù, Signore nostro.

Forse ti domandi: ma come farò a comportarmi sempre con questo spirito, a portare a termine con perfezione il mio lavoro professionale? La risposta non è mia, è di san Paolo: Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità (1 Cor 16, 13-14). Fate tutto liberamente e per Amore: non date mai spazio alla paura o all'abitudinarismo; servite Dio nostro Padre.

Mi piace molto ripetere — perché ne ho buona esperienza — questi versi non eccelsi, ma molto espressivi: Mi vida es toda de amor / y, si en amor estoy ducho, / es por fuerza del dolor, / que no hay amante mejor / que aquél que ha sufrido mucho. (La mia vita è tutta d'amore / e, se in amore sono esperto, / è a forza di dolore, / perché non c'è amante migliore / di chi ha molto sofferto). Impégnati nei tuoi doveri professionali per Amore: porta tutto a buon fine per Amore, insisto, e potrai sperimentare — proprio perché ami, anche se devi assaporare l'amarezza dell'incomprensione, dell'ingiustizia, dell'ingratitudine e perfino dell'insuccesso umano — le meraviglie che il tuo lavoro produce. Frutti succosi, semi di eternità!

Riferimenti alla Sacra Scrittura
Riferimenti alla Sacra Scrittura