Elenco di punti

Ci sono 2 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Corredentori → speranza.

Nel quadro del distacco totale che il Signore ci chiede, voglio segnalarvi un altro punto di particolare importanza: la salute. Voi che mi ascoltate siete per la maggior parte giovani; state attraversando una tappa formidabile di pienezza di vita, esuberante di energie. Ma il tempo passa, e inesorabilmente incominciano a manifestarsi i segni del logorio fisico; poi vengono le limitazioni della mezza età, e infine gli acciacchi della vecchiaia. Inoltre, ciascuno di noi, in qualunque momento, può ammalarsi o contrarre qualche disturbo fisico.

Soltanto se sappiamo utilizzare con rettitudine — cristianamente — i periodi di benessere fisico, i tempi favorevoli, sapremo accettare con altrettanta gioia soprannaturale le circostanze che la gente, sbagliando, considera sfavorevoli. Senza dilungarmi in particolari, voglio trasmettervi la mia personale esperienza. Quando siamo ammalati, rischiamo di diventare noiosi: «Non mi trattano bene, nessuno si preoccupa di me, non mi curano come merito, nessuno mi capisce…». Il diavolo, che è sempre in agguato, si afferra a qualunque appiglio; e, nella malattia, la sua tattica consiste nel fomentare una specie di psicosi capace di allontanare da Dio, di amareggiare l'ambiente, o di distruggere il tesoro di meriti che, per il bene di tutte le anime, si ottiene quando si sopporta con ottimismo soprannaturale — quando lo si ama! — il dolore. Pertanto, se per volontà di Dio l'artiglio della sofferenza ci raggiunge, sappiatelo prendere come segno che Egli ci ritiene maturi per associarci più strettamente alla sua Croce redentrice.

Occorre dunque una preparazione remota, costruita giorno per giorno, con un santo distacco da se stessi, per poterci disporre a sopportare con garbo la malattia o la disgrazia che il Signore permette. Utilizzate fin da ora le occasioni normali, qualche privazione, il dolore nelle sue piccole manifestazioni abituali, la mortificazione, ed esercitate le virtù cristiane.

Questa lotta di chi sa di essere figlio di Dio non comporta tristi rinunce, tetre rassegnazioni, o privazioni della gioia: essa è il modo di reagire dell'innamorato che, nel lavoro e nel riposo, nella gioia e nella sofferenza, pensa alla persona amata, e per lei affronta volentieri le difficoltà. Nel nostro caso, inoltre, poiché Dio — insisto — non perde battaglie, uniti a Lui saremo vincitori. So per esperienza che se mi adatto fedelmente ai suoi desideri, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza (Sal 22, 2-4).

Nelle battaglie dell'anima, la strategia, a volte, è saper attendere, dovendosi applicare il rimedio conveniente con pazienza, con tenacia. Aumentate, dunque, gli atti di speranza. Vi ricordo che subirete delle sconfitte o che passerete per degli alti e bassi — Dio voglia che siano impercettibili — nella vostra vita interiore, perché nessuno è immune da queste vicissitudini. Ma il Signore, che è onnipotente e misericordioso, ci ha concesso i mezzi idonei per vincere. Basta che li impieghiamo, come dicevo, con la decisione di cominciare e ricominciare ogni momento, se fosse necessario.

Accostatevi settimanalmente — e ogni volta che ne abbiate bisogno, ma senza cadere negli scrupoli — al santo sacramento della Penitenza, il sacramento del divino perdono. Rivestiti della grazia, attraverseremo le montagne (cfr Sal 103, 10), percorrendo l'ascesa del compimento del dovere cristiano senza attardarci. Impiegando queste risorse con buona volontà e chiedendo al Signore di concederci una speranza di giorno in giorno maggiore, possederemo la contagiosa allegria di chi sa di essere figlio di Dio: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31). Ottimismo, dunque: mossi dalla forza della speranza, lotteremo per cancellare la macchia viscida lasciata dai seminatori dell'odio e riscopriremo il mondo da una prospettiva di gioia, perché esso è uscito bello e limpido dalle mani di Dio. Altrettanto bello potremo restituirlo a Lui, se impariamo a pentirci.

Riferimenti alla Sacra Scrittura