Elenco di punti

Ci sono 2 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Cuore → speranza.

Lì, dove già siamo, il Signore ci esorta: «Vigilate!». Di fronte a questa richiesta di Dio, alimentiamo nelle nostre coscienze — traducendoli in opere — desideri pieni di speranza di santità. Figlio mio, dammi il tuo cuore (Pro 23, 26), ci suggerisce all'orecchio. Smetti di costruire castelli in aria e deciditi ad aprire la tua anima a Dio, perché solo nel Signore troverai un fondamento reale per la tua speranza e per fare del bene agli altri. Quando non si lotta contro se stessi, quando non si respingono con vigore i nemici che si annidano nel nostro castello interiore — orgoglio, invidia, concupiscenza della carne e degli occhi, spirito di autosufficienza, stolta avidità di libertinaggio —, quando non esiste la lotta interiore, i più nobili ideali inaridiscono come fiore d'erba. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce (Gc 1, 10-11). Allora, alla minima occasione, germoglieranno lo sconforto e la tristezza, come piante nocive e invadenti.

Gesù non si accontenta di un'adesione titubante. Esige — ne ha il diritto — che noi camminiamo con decisione, senza tentennare davanti alle difficoltà. Chiede passi fermi, concreti; infatti, ordinariamente, i propositi generici servono poco. Quei propositi poco definiti mi sembrano illusioni fallaci, con cui cerchiamo di mettere a tacere le chiamate divine che arrivano al cuore; fuochi fatui che non bruciano né danno calore, e che scompaiono con la stessa fugacità con cui sono sorti.

Perciò, mi persuaderò che le tue intenzioni di raggiungere la meta sono sincere se ti vedo camminare con decisione. Opera il bene, rivedendo il tuo atteggiamento abituale di fronte ai compiti di ogni momento; pratica la giustizia, proprio negli ambienti che frequenti, anche se lo sforzo ti fa barcollare; alimenta la felicità di coloro che ti circondano, servendoli con gioia — dal tuo posto, nel lavoro che ti sforzerai di portare a termine con la maggior perfezione possibile —, con spirito di comprensione, col sorriso, col contegno cristiano. E tutto per Dio, pensando alla sua gloria, con lo sguardo in alto, anelando alla Patria definitiva, perché è questo il solo fine che valga la pena.

Cresciamo nella speranza, perché così ci rafforzeremo nella fede, vero fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Eb 11, 1). Cresciamo in tale virtù, che è supplica al Signore perché accresca in noi la sua carità, poiché si confida davvero solo in ciò che si ama con tutte le forze: e vale la pena amare il Signore. Voi avete sperimentato, come me, che la persona innamorata si dona piena di sicurezza, con una sintonia meravigliosa, che porta i cuori a battere all'unisono. E che mai sarà l'Amore di Dio? Non sapete che Cristo è morto per ciascuno di noi? Sì, per il nostro povero, piccolo cuore, Gesù ha consumato il sacrificio redentore.

Spesso il Signore ci parla del premio che ci ha guadagnato con la sua Morte e la sua Risurrezione. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io (Gv 14, 2-3). Il Cielo è la meta del nostro cammino terreno. Gesù ci ha preceduti e là, in compagnia della Vergine e di san Giuseppe — che io tanto venero —, degli Angeli e dei Santi, è in attesa del nostro arrivo.

Non sono mai mancati gli eretici — anche nell'epoca apostolica — che hanno tentato di strappare la speranza ai cristiani. Se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede (1 Cor 15, 12-14). La divinità del nostro cammino — Gesù: cammino, verità e vita (cfr Gv 14, 6) — è garanzia sicura che si concluderà nella felicità eterna, a condizione di non allontanarci da Lui.