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Se l’immaginazione gira, ribollendo, su te stesso, essa crea situazioni illusorie, composizioni di luogo che, di norma, non quadrano col tuo cammino, ti distraggono scioccamente, ti raffreddano e ti allontanano dalla presenza di Dio. — Vanità.

Se l’immaginazione rigira attorno agli altri, cadi facilmente nel difetto di giudicare — senza averne la missione — e interpreti in modo gretto e poco obiettivo il comportamento altrui. — Giudizi temerari.

Se l’immaginazione svolazza sui tuoi talenti, sulle tue battute, o sul senso di ammirazione che susciti negli altri, ti esponi a perdere la rettitudine d’intenzione, e a dar corda alla superbia.

In genere, lasciar libera l’immaginazione comporta una perdita di tempo, e inoltre, quando non la si domina, apre il varco a un filone di tentazioni volontarie.

— Non trascurare nemmeno un giorno la mortificazione interiore!

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