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Molti si ostinano a comportarsi ingiustamente, è vero, ma il Signore incalza: Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai (Sal 2, 8-9). Sono promesse gravi, ma sono di Dio; non possiamo addolcirle. Non invano Cristo è Redentore del mondo e regna sovrano alla destra del Padre. È l'annuncio terribile di ciò che aspetta ciascuno quando la vita passa — perché passerà — e di quello che attende tutti quando terminerà la storia, se il cuore si indurisce nel male, lontano dalla speranza.

Dio, però, che pure può vincere, preferisce convincere: E ora, sovrani, siate saggi, istruitevi, giudici della terra; servite Dio con timore e con tremore esultate; che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira (Sal 2, 10-12).

Cristo è il Signore, il Re: E noi vi annunciamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: « Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato ». …Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di Lui vi viene annunciata la remissione dei peccati e che per Lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè. Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto nei Profeti: « Mirate, beffardi, stupite e nascondetevi, poiché un'opera io compio ai vostri giorni, un'opera che non credereste, se vi fosse raccontata! » (At 13, 32-33 e 38-41).

È l'opera della salvezza, del regno di Cristo nelle anime, della manifestazione della misericordia di Dio. Beato chi in Lui si rifugia! (Sal 2, 12). Pur abbondando l'ingiustizia e benché siano molti coloro che non desiderano il suo regno d'amore, noi cristiani abbiamo il diritto di esaltare la regalità di Cristo, consapevoli che è proprio nella storia umana, nello scenario del male, che si intesse l'opera della salvezza eterna.

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