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Riprendiamo il tema che la Chiesa ci propone: Maria è salita al Cielo in corpo e anima, gli angeli esultano. Penso anche alla gioia di san Giuseppe, suo sposo castissimo, che l'attendeva in paradiso. Ma torniamo sulla terra. La fede ci conferma che quaggiù, nella vita presente, siamo in cammino, come dei viandanti; e non mancano i sacrifici, il dolore, le privazioni. Tuttavia la gioia deve essere sempre come il contrappunto del cammino.

Servite il Signore in letizia (Sal 99, 2), perché non c'è altro modo di servirlo. Dio ama chi dona con gioia (2 Cor 9, 7), ama cioè colui che dà tutto se stesso in sacrificio lieto, perché non c'è nulla che possa giustificare l'afflizione.

Forse vi sembrerà eccessivo questo ottimismo, dal momento che non c'è uomo che non conosca i propri limiti e i propri insuccessi, e non abbia fatto esperienza della sofferenza, della stanchezza, dell'ingratitudine e forse dell'odio. Noi cristiani, in tutto uguali agli altri, come possiamo essere esenti da queste costanti della condizione umana?

Sarebbe ingenuo negare l'insistente presenza del dolore e dello sconforto, della tristezza e della solitudine nel nostro pellegrinaggio terreno. Dalla fede abbiamo appreso con certezza che tutto ciò non è frutto del caso e che il destino delle creature non consiste nel progressivo annientamento dei loro desideri di felicità. La fede ci insegna che ogni cosa ha un senso divino, perché fa parte dell'essenza stessa della vocazione che ci conduce alla casa del Padre.

Tuttavia. questa comprensione soprannaturale dell'esistenza cristiana non semplifica la complessità umana; ma dà all'uomo la sicurezza che tale complessità può essere attraversata dal nerbo dell'amor di Dio, dal forte e indistruttibile cavo che lega la vita di quaggiù con la vita definitiva nella Patria.

La festa dell'Assunzione della Madonna ci porta a considerare la realtà di questa speranza gioiosa. Siamo ancora pellegrini, ma Lei, nostra Madre, ci ha preceduti e ci indica già il termine del cammino: ci ripete che è possibile arrivare e che, se saremo fedeli, arriveremo. Perché la Santissima Vergine non solo è nostro esempio: è auxilium christianorum, aiuto dei cristiani. E dinanzi alla nostra supplica — monstra te esse Matrem (inno Ave maris stella) — non può né vuole rifiutare ai suoi figli le sue cure sollecite e materne.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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