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Assumpta est Maria in coelum, gaudent angeli (antifona dei Vespri della festa dell'Assunzione), Maria è stata assunta da Dio, in corpo e anima, nei Cieli. Ne gioiscono gli angeli e gli uomini. Perché ci pervade oggi questa letizia intima, perché sentiamo il cuore traboccante e l'anima inondata di pace? Perché celebriamo la glorificazione di nostra Madre, ed è naturale che i suoi figli, costatando l'onore tributatole dalla Trinità Beatissima, sentano una grande allegrezza.

Cristo, suo Santissimo Figlio, nostro fratello, ce la diede come Madre sul Calvario quando disse all'Apostolo Giovanni: Ecco tua madre (Gv 19, 27). Noi tutti l'abbiamo ricevuta, assieme al discepolo amato, in quel momento di immensa afflizione. Maria Santissima ci ha accolti nel dolore mentre si compiva l'antica profezia: Una spada ti trafiggerà l'anima (Lc 2, 35). Tutti siamo suoi figli; Ella è Madre dell'umanità intera. E oggi l'umanità commemora la sua ineffabile Assunzione: Maria è accolta in Cielo, figlia di Dio Padre, madre di Dio Figlio, sposa di Dio Spirito Santo. Più di Lei, soltanto Dio.

Stiamo contemplando un mistero d'amore. La ragione umana non riesce a comprendere. Solo la fede può spiegare come una creatura umana sia stata elevata a una dignità così grande da essere il centro d'amore su cui convergono le compiacenze della Trinità divina. Sappiamo che è un segreto divino. Ma, trattandosi di nostra Madre, ci sentiamo capaci, per così dire, di capire di più di quanto non ci sia concesso in altre verità di fede.

Come ci saremmo comportati se avessimo potuto sceglierci la madre? Credo che avremmo scelto quella che abbiamo, ma l'avremmo colmata d'ogni grazia. Così fece Gesù. Essendo onnipotente, sapientissimo e l'Amore stesso(Deus caritas est, Dio è amore [1 Gv 4, 8]), il suo potere compì per intero tutto il suo volere.

È un ragionamento che i fedeli hanno scoperto da tempo: Era conveniente — scrive san Giovanni Damasceno — che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio (SAN GIOVANNI DAMASCENO, Homilia II in dormitionem B.V. Mariae, 14 [PG 96, 742]).

I teologi, perché si potesse comprendere in qualche modo il senso di tutta l'abbondanza di grazie di cui Maria è rivestita e che culmina nell'Assunzione in Cielo, si sono espressi sovente con ragionamenti simili. Essi dicono: Era conveniente, Dio poteva farlo, quindi lo fece (GIOVANNI DUNS SCOTTO, In III Sententiarum, dist. III, q. 1). È la spiegazione più chiara del perché il Signore concesse a sua Madre, fin dal primo istante della sua concezione immacolata, tutti i privilegi. Fu immune dal potere di Satana ed è tutta bella — tota pulchra! —, senza macchia e purissima nell'anima e nel corpo.

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