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Tale sapienza del cuore, tale prudenza, non si trasformerà mai nella prudenza della carne, cui allude san Paolo (cfr Rm 8, 6); quella cioè di coloro che hanno intelletto, ma non se ne servono per conoscere e amare il Signore. La vera prudenza è sempre attenta ai suggerimenti divini e accoglie nell'anima, in vigilante ascolto, le parole che sono promessa e realtà di salvezza: Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, che hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11, 25).

Sapienza del cuore che orienta e sostiene molte altre virtù: per virtù di prudenza l'uomo è audace, senza essere avventato; non schiva, per nascoste ragioni di comodità, lo sforzo necessario per vivere pienamente secondo i disegni di Dio; la sua temperanza non è insensibilità o misantropia; la sua giustizia non è durezza; la sua pazienza non è servilismo.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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