303

Non dobbiamo pensare che lungo il cammino della contemplazione le passioni siano definitivamente ammutolite. Ci inganneremmo se pensassimo che il desiderio di cercare Cristo, la realtà dell'averlo trovato e di frequentarlo, e la dolcezza del suo Amore ci trasformino in persone impeccabili. Benché lo sappiate per esperienza, lasciate che ve lo ricordi. Il nemico di Dio e dell'uomo, Satana, non si dà per vinto, non si concede riposo. E ci assedia perfino quando l'anima arde infiammata dell'amore di Dio. Il demonio sa che in quel caso la caduta è più difficile, ma che potrà scatenare su quella coscienza — se ottiene che la creatura offenda il Signore, seppure nel poco — la grave tentazione dello scoraggiamento.

Se volete accettare l'esperienza di un povero sacerdote che non ha altra pretesa che di parlare di Dio, vi consiglio, quando la carne vuole recuperare i privilegi perduti, o la superbia — il che è ancora peggio — si ribella e si impunta, di affrettarvi a trovare rifugio nelle divine fenditure che, nel Corpo di Cristo, hanno aperto i chiodi che lo confissero al legno della Croce e la lancia che gli trapassò il petto. Andateci nel modo che più vi commuova: riversate nelle Piaghe del Signore tutto l'amore umano… e tutto l'amore divino. Questo è bramare l'unione, sentirsi fratelli di Cristo, suoi consanguinei, figli della stessa Madre, perché è Lei a condurci a Gesù.

Questo punto in altre lingue