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Vediamo ora quali mezzi abbiamo noi cristiani per vincere nella lotta per la custodia della castità: non come angeli, ma come donne e uomini sani, forti, normali! Venero di tutto cuore gli angeli, mi sento unito all'esercito di Dio da una gran devozione; ma non mi piace il paragone con loro, perché gli angeli hanno una natura diversa dalla nostra e un simile confronto sarebbe un disordine. In molti ambienti è divenuto comune un clima di sensualità che, unito alla confusione dottrinale, spinge tanti a giustificare ogni aberrazione o, almeno, a tollerare con indifferenza costumi licenziosi di ogni tipo.

Dobbiamo essere quanto più è possibile mondi nel corpo, ma senza temerlo, perché il sesso è qualcosa di santo e di nobile — ci fa partecipare al potere creatore di Dio — ed è ordinato al matrimonio. Così voi, mondi e liberi da timori, con la vostra condotta testimonierete come la santa purezza sia possibile e bella.

In primo luogo, ci impegneremo ad affinare la nostra coscienza, quanto occorre per aver la sicurezza di aver acquisito una buona formazione, distinguendo bene tra la coscienza delicata — che è un'autentica grazia di Dio — e la coscienza scrupolosa, che è cosa ben diversa.

Difendete accuratamente la castità e le altre virtù che l'accompagnano — la modestia e il pudore —, che ne sono la salvaguardia. Non trascurate con leggerezza norme che sono tanto efficaci per mantenersi degni dello sguardo di Dio: la custodia attenta dei sensi e del cuore; il coraggio — il coraggio di essere "codardi" — per fuggire le occasioni; la pratica dei sacramenti, in modo speciale la Confessione; la piena sincerità nella direzione spirituale personale; il dolore, la contrizione, la riparazione dopo le cadute. E tutto ciò pervaso da una tenera devozione a nostra Madre, perché ci ottenga da Dio il dono di una vita santa e pulita.

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