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Per mantenere vivo il contatto col mio Signore, come vi ho spiegato spesso, mi sono state utili — non ho difficoltà a confidarlo — anche le canzoni popolari, che parlano quasi sempre d'amore: mi piacciono davvero. Io e alcuni di voi siamo stati scelti dal Signore per essere totalmente suoi; e noi interpretiamo in senso divino l'amore nobile delle canzoni degli uomini. Lo ha fatto lo Spirito Santo nel Cantico dei Cantici; lo hanno fatto i grandi mistici di ogni tempo.

Ricordate, per esempio, questi versi della Santa di Avila: Se vuoi che io riposi, / voglio per amore riposare; / se mi comandi di lavorare, / voglio morir lavorando. / Di', Dolce Amore, di': / che vuoi fare di me? (SANTA TERESA DI GESÙ, Vuestra soy, para Vos nací. Poesías, 5, 9). Oppure quella canzone di san Giovanni della Croce, che inizia in modo incantevole: Un pastorello solitario è addolorato, / privo di piacere e contentezza, / il pensiero va alla sua pastora / e il petto è ferito d'amore (SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Otras canciones a lo divino de Cristo y el alma. Poesías, 10).

L'amore umano, quando è pulito, produce in me un immenso rispetto, una indicibile venerazione. Come non stimare l'amore santo, nobile dei nostri genitori, ai quali dobbiamo gran parte della nostra amicizia con Dio? Io benedico questo amore con le due mani, e quando mi domandano perché dico "con le due mani", la mia risposta immediata è: «Perché non ne ho quattro!».

Sia benedetto l'amore umano. Però a me il Signore ha chiesto di più. Lo afferma la teologia cattolica che darsi a Gesù per amore del Regno dei cieli e, attraverso Gesù, a tutti gli uomini, è qualcosa di più sublime dell'amore matrimoniale, anche se il matrimonio è un sacramento e sacramentum magnum (Ef 5, 32).

In ogni caso, ciascuno dal suo posto, secondo la vocazione che Dio gli ha impresso nell'anima — celibe, sposato, vedovo, sacerdote —, deve sforzarsi di vivere delicatamente la castità, che è virtù per tutti e che da tutti esige lotta, delicatezza, zelo, fortezza e quella finezza che si acquista solo quando ci mettiamo accanto al Cuore innamorato di Cristo sulla Croce. Non preoccupatevi se qualche volta sentite la tentazione tendervi insidie. Una cosa è sentire, un'altra acconsentire. La tentazione può venire facilmente respinta, con l'aiuto di Dio. Quello che non conviene mai è dialogare con essa.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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