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Terminiamo con una considerazione offerta dal Vangelo della Messa odierna: Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento (Gv 12, 1-3). Che splendida dimostrazione di magnanimità questo "sperpero" di Maria! È Giuda a lamentarsi dello "spreco" di un profumo che valeva — nella sua cupidigia ha fatto molto bene i suoi calcoli — almeno trecento denari (Gv 12, 5).

Il vero distacco induce a essere molto generosi con Dio e con i nostri fratelli; a darsi da fare, a cercare risorse, a spendersi per aiutare chi ha bisogno. Il cristiano non può accontentarsi di un lavoro che gli consenta di guadagnare quanto basta per sostenere sé e la propria famiglia: la sua grandezza di cuore lo spingerà a rimboccarsi le maniche per aiutare gli altri, a motivo della carità, ma anche a motivo della giustizia, come san Paolo scriveva ai Romani: La Macedonia e l'Acaia hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme. L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità materiali (Rm 15, 26-27).

Non dobbiamo essere meschini e avari con chi tanto generosamente si è prodigato per noi, fino a darsi totalmente, senza misura. Riflettete: quanto vi costa — anche economicamente — essere cristiani? E, soprattutto, non dimenticate che Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene (2 Cor 9, 7-8).

Nell'avvicinarci, in questa Settimana Santa, ai dolori di Gesù, domandiamo alla santissima Vergine, sul suo esempio (cfr Lc 2, 19), di sapere anche noi conservare e meditare tutti questi insegnamenti nel nostro cuore.

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