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La Vergine santa Maria, Maestra della dedizione senza limiti. — Ti ricordi? Con una lode rivolta a Lei, Gesù Cristo afferma: «Chi compie la volontà del Padre mio, questi — questa — è mia madre!…». Chiedi a questa Madre buona che nella tua anima prenda forza — forza di amore e di liberazione — la sua risposta di esemplare generosità: «Ecce ancilla Domini» — Eccomi, sono la serva del Signore!
Come sarà stato lo sguardo gioioso di Gesù!: lo stesso che avrà brillato negli occhi di sua Madre, che non può contenere la propria allegrezza e la sua anima glorifica il Signore — «Magnificat anima mea Dominum!» —, da quando lo porta dentro di sé e al suo fianco.
Oh!, Madre!: sia la nostra, come la tua, la gioia di stare con Lui e di avere Lui.
Vuoi vivere la santa audacia, per ottenere che Dio agisca per tuo mezzo?
— Ricorri a Maria, ed Ella ti accompagnerà per il cammino dell’umiltà, in modo che, dinanzi a ciò che è impossibile per la mente umana, tu sappia rispondere con un «fiat!» — si faccia!, che unisca la terra al Cielo.
«Quia respexit humilitatem ancillae suae» — perché vide la bassezza della sua schiava…
— Ogni giorno di più mi persuado che l’umiltà autentica è la base soprannaturale di tutte le virtù!
Parla con la Madonna, perché ci addestri a camminare per questo sentiero.
È stato promulgato un editto di Cesare Augusto che prescrive il censimento di tutti gli abitanti d’Israele. Maria e Giuseppe camminano alla volta di Betlemme… — Non hai pensato che il Signore si è servito dell’osservanza puntuale di una legge, per dare compimento alla sua profezia?
Ama e rispetta le norme di un’onesta convivenza, e non dubitare che la tua sottomissione leale al dovere sarà, anche, il tramite per far scoprire ad altri l’onestà cristiana, frutto dell’amore divino, e incontrare Dio.
Volgi i tuoi occhi alla Vergine e contempla come vive la virtù della lealtà. Quando Elisabetta ha bisogno di Lei, il Vangelo dice che accorre «cum festinatione», — con gioiosa sollecitudine. Impara!
Come innamora la scena dell’Annunciazione! — Maria — quante volte l’abbiamo meditato! — è raccolta in orazione… applica i suoi cinque sensi e tutte le sue facoltà al colloquio con Dio. Nell’orazione conosce la Volontà divina; e con l’orazione la rende vita della sua vita: non dimenticare l’esempio della Vergine!
Te beata perché hai creduto, dice Elisabetta a nostra Madre. — L’unione con Dio, la vita soprannaturale, comporta sempre la pratica attraente delle virtù umane: Maria porta la gioia nella casa di sua cugina, perché «porta» Cristo.
Maria non fa sapere nemmeno a Giuseppe il mistero che Dio ha operato in Lei. — Perché ci abituiamo a non essere superficiali, a dare un alveo adeguato alle nostre gioie e alle nostre tristezze: senza cercare lodi né compatimenti: «Deo omnis gloria!», tutto per il Signore!
Mi ha fatto pensare la frase dura, ma esatta, di quell’uomo di Dio, nell’osservare l’alterigia di una persona: «Si veste della stessa pelle del diavolo, la superbia».
E, per contrasto, mi sorse nell’anima il desiderio di rivestirmi della virtù predicata da Gesù, «quia mitis sum et humilis corde», — sono mite e umile di cuore — e che ha attratto lo sguardo della Trinità Beatissima sulla Madre sua e Madre nostra: l’umiltà, il saperci e sentirci nulla.
Per tre giorni e tre notti Maria cerca il Figlio smarrito. Magari potessimo dire — tu e io — che anche la nostra volontà di trovare Gesù non conosce riposo.
Mentre la Sacra Famiglia riposa, appare l’Angelo a Giuseppe, perché fuggano in Egitto. Maria e Giuseppe prendono il Bambino e si mettono in cammino senza indugi. Non si ribellano, non cercano scuse, non attendono che finisca la notte…: di’ a nostra Madre santa Maria, e a san Giuseppe, nostro Padre e Signore, che desideriamo amare con prontezza ogni penitenza passiva.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/20523/ (07/05/2024)