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Non è vero che vi sia opposizione tra l’essere buon cattolico e il servire fedelmente la società civile. Non c’è motivo di scontro tra la Chiesa e lo Stato, nel legittimo esercizio della loro rispettiva autorità, di fronte alla missione che Dio ha loro affidato.
Mentono — proprio così: mentono — quelli che affermano il contrario. Sono gli stessi che, in ossequio a una falsa libertà, vorrebbero «amabilmente» che noi cattolici tornassimo nelle catacombe.
Non possiamo incrociare le braccia, quando una sottile persecuzione condanna la Chiesa a morire d’inedia, relegandola fuori dalla vita pubblica e, soprattutto, impedendole d’intervenire nell’educazione, nella cultura, nella vita famigliare.
Non sono diritti nostri: sono di Dio, e a noi cattolici Egli li ha affidati… perché li esercitassimo.
Libertà di coscienza: no! — Quanti mali ha causato ai popoli e alle persone questo deplorevole errore, che permette di agire contro i propri intimi dettami.
Libertà «delle coscienze», sì: che significa il dovere di seguire l’imperativo interiore…, ah, ma dopo aver ricevuto una seria formazione!
È impressionante la frequenza con cui, in nome della libertà!, tante persone hanno paura che i cattolici siano semplicemente buoni cattolici — e cercano di impedirlo.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/19698/ (01/05/2024)