Elenco di punti
Le decisioni di governo, prese alla leggera da una sola persona, nascono sempre, o quasi sempre, sotto l’influsso di una visione unilaterale dei problemi.
— Per quanto grandi siano la tua preparazione e il tuo talento, devi ascoltare coloro che condividono con te l’incarico di direzione.
Cerca di essere rettamente obiettivo nel tuo lavoro di direzione. Evita l’inclinazione di chi tende a vedere piuttosto — e, a volte, soltanto — quello che non va, gli errori.
— Riémpiti di gioia, per la certezza che il Signore ha concesso a tutti la capacità di diventare santi, appunto nella lotta contro i propri difetti.
Bisogna insegnare alla gente a lavorare — senza esagerare nella preparazione: «fare» è anche formarsi —, e ad accettare in anticipo le inevitabili imperfezioni: il meglio è nemico del bene.
Non confidare mai soltanto nell’organizzazione.
Governare, molte volte, consiste nel saper «farsi carico» delle persone, con pazienza e affetto.
Il buon governo non ignora la flessibilità necessaria, senza cadere nella rinuncia a esigere.
Gli uomini mediocri, mediocri come testa e come spirito cristiano, quando crescono in autorità si circondano di sciocchi: la propria vanità li convince, falsamente, che in questo modo non perderanno mai il dominio.
Le persone di criterio, invece, si circondano di saggi — che aggiungono al sapere la limpidezza di vita —, e li trasformano in uomini di governo. La loro umiltà le ripaga, perché — nel far crescere gli altri — crescono anch’esse.
Tu, che occupi un posto di responsabilità, nell’esercizio del tuo lavoro ricorda: ciò che è personale muore con la persona che si è resa indispensabile.
Una norma fondamentale di buon governo: distribuire le responsabilità, senza che ciò significhi ricercare la comodità o l’anonimato. Insisto, distribuire le responsabilità: chiedendo conto a ciascuno del suo incarico, per poter «rendere conto» a Dio; e alle anime, se è il caso.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/19412/ (08/05/2024)