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Non ti capiscono?… Egli era la Verità e la Luce, ma nemmeno i suoi l’hanno compreso. — Come tante volte ti ho fatto considerare, ricordati delle parole del Signore: «Un discepolo non è da più del Maestro».
Per un figlio di Dio, le contrarietà e le calunnie sono, come per un soldato, ferite ricevute sul campo di battaglia.
Parlano e sparlano di te… Il buon nome, che importa?
In ogni caso, non sentire vergogna né pena per te, ma per loro: per quelli che ti maltrattano.
A volte non vogliono capire: sono come accecati… Però, altre volte, sei tu che non sei riuscito a farti comprendere: correggiti!
Non basta aver ragione. Bisogna anche saperla far valere…, e che gli altri vogliano riconoscerla.
In ogni caso, proclama la verità tutte le volte che è necessario, senza lasciarti fermare dal «che cosa diranno».
Se frequenti la scuola del Maestro, non ti sorprenderai di doverti pure affannare contro l’incomprensione di tante e tante persone, che potrebbero aiutarti moltissimo solo facendo il minimo sforzo per essere comprensive.
Non lo hai maltrattato fisicamente… Ma lo hai ignorato tante volte; lo hai guardato con indifferenza, come un estraneo.
— Ti pare poco?
Senza volerlo, quelli che perseguitano santificano… — Ma guai a questi «santificatori»!
Sulla terra, spesso si è ripagati con la calunnia.
Ci sono anime che sembrano impegnate a inventarsi sofferenze, torturandosi con l’immaginazione.
Poi, quando sopraggiungono pene e contrarietà oggettive, non sanno stare, come la santissima Vergine, ai piedi della Croce, con lo sguardo intento sul Figlio.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/18976/ (09/05/2024)