Elenco di punti
Quando il tuo egoismo ti allontana dal comune anelito per il benessere sano e santo degli uomini, quando diventi calcolatore e non ti commuovi di fronte alle miserie materiali e morali del tuo prossimo, mi obblighi a dirti in faccia qualcosa di molto forte, per farti reagire: se non senti la benedetta fraternità verso gli uomini tuoi fratelli, e vivi ai margini della grande famiglia cristiana, sei un povero trovatello.
Dà pena costatare come certuni concepiscono l’elemosina: pochi spiccioli o qualche indumento usato. Sembra che non abbiano letto il Vangelo.
Non fatevi riguardo: aiutate la gente a formarsi con fede e fortezza sufficienti per sapersi distaccare generosamente, in vita, anche dal necessario.
— Ai recalcitranti, spiegate che è poco nobile e poco elegante, anche dal punto di vista terreno, aspettare la fine, quando per forza non potranno più portarsi dietro nulla.
«Chi dà in prestito, non recupera; se recupera, non tutto; se tutto, non tale e quale; se tale e quale, nemico mortale».
Allora? Da’, senza calcolo, e sempre per Iddio. Così vivrai, anche umanamente, più vicino agli uomini e contribuirai a che vi siano degli ingrati di meno.
Vidi accendersi in viso quell’uomo semplice, quasi con le lacrime agli occhi: collaborava generosamente alle opere di bene, con il suo denaro onestamente guadagnato, e venne a sapere che i «buoni» tacciavano di doppiezza le sue azioni.
Con l’ingenuità del neofita in queste battaglie di Dio, borbottava: «Vedono che mi sacrifico… e per di più mi danno addosso!».
— Gli parlai con calma: baciò il mio Crocifisso, e la sua naturale indignazione si trasformò in pace e gioia.
«Hominem non habeo» — non ho nessuno che mi aiuti. Questo potrebbero affermare, purtroppo, molti infermi e paralitici dello spirito, che possono servire… e debbono servire.
Signore: che io non resti mai indifferente davanti alle anime.
Per «il sentiero del giusto malcontento», le masse se ne sono andate e continuano ad andarsene.
Fa male…, però, quante persone risentite abbiamo fabbricato tra coloro che sono spiritualmente o materialmente bisognosi!
— Bisogna tornare a mettere Cristo in mezzo ai poveri e agli umili: è proprio fra loro che Egli sta più volentieri.
Professore: abbi l’anelito di far comprendere agli alunni, in poco tempo, quello che a te è costato ore di studio riuscire a veder chiaro.
Che anima meschina quella di chi conserva gelosamente un proprio «elenco dei danni»!… Con questi sventurati è impossibile convivere.
La vera carità, così come non tiene conto dei «continui e necessari» servizi che presta, nemmeno annota, «omnia suffert» — tutto sopporta —, le sgarberie che subisce.
D’accordo, lo ammetto: quella persona si è comportata male; la sua condotta è riprovevole e indegna; vale ben poco.
— Umanamente merita tutto il disprezzo!, hai aggiunto.
— Ripeto: ti capisco, ma non condivido la tua ultima affermazione; quella vita meschina è sacra: Cristo è morto per redimerla! Se Lui non l’ha disprezzata, tu come puoi permettertelo?
L’indulgenza è proporzionale all’autorità. Un semplice giudice deve condannare — magari concedendo le attenuanti — il reo convinto e confesso. Il potere sovrano di un paese, qualche volta, concede un’amnistia o un indulto. L’anima contrita, Dio la perdona sempre.
«Conosco persone, uomini e donne, che non hanno neanche la forza di chiedere aiuto», mi dici disgustato e dispiaciuto. — Non girare al largo; la tua volontà di salvarti e di salvarli può essere il punto di partenza della loro conversione. Inoltre, se ben rifletti, ti renderai conto che anche a te è stata data una mano.
La gente di quella terra — così lontana da Dio, così disorientata — ti ha ricordato le parole del Maestro: «Sono come pecore senza pastore».
— E hai sentito anche tu viscere di compassione…: deciditi, dal posto che occupi, a dar la vita in olocausto per tutti.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/18701/ (09/05/2024)