Elenco di punti
Vi sono persone che sbagliano per debolezza — per la fragilità dell’argilla di cui siamo fatti —, ma si conservano integre nella dottrina.
Sono gli stessi che, con la grazia di Dio, dimostrano il coraggio e l’umiltà eroici di confessare il proprio errore, e di difendere — con tenacia — la verità.
La polvere e l’accecamento di una certa caduta ti causano inquietudine, insieme a pensieri che vogliono toglierti la pace.
— Hai cercato lo sfogo nelle lacrime accanto al Signore, e nella conversazione fiduciosa con un fratello?
Signore, non merito d’essere ascoltato, perché sono cattivo, diceva un’anima penitente. E aggiungeva: ma adesso… ascoltami «quoniam bonus» — perché Tu sei buono.
Rinnova durante il giorno i tuoi atti di contrizione: considera che Gesù viene offeso di continuo e, purtroppo, non lo si risarcisce con lo stesso ritmo.
Per questo vado ripetendo da sempre: gli atti di contrizione, quanto più numerosi, tanto meglio! Fammi eco tu, con la tua vita e con i tuoi consigli.
L’indulgenza è proporzionale all’autorità. Un semplice giudice deve condannare — magari concedendo le attenuanti — il reo convinto e confesso. Il potere sovrano di un paese, qualche volta, concede un’amnistia o un indulto. L’anima contrita, Dio la perdona sempre.
«Attraverso di voi ho visto Dio che dimenticava le mie follie e le mie offese, e mi accoglieva con affetto di Padre». Questo scrisse ai suoi, pentito, ritornando alla casa paterna, un figliol prodigo del secolo XX.
Sì, chiedi perdono con contrizione, e fa’ molta penitenza per i trascorsi impuri della vita passata, ma non volerli ricordare.
Il Signore convertì Pietro — che lo aveva rinnegato tre volte — senza nemmeno rivolgergli un rimprovero: con uno sguardo di Amore.
— Con quegli stessi occhi ci guarda Gesù, dopo le nostre cadute. Sapessimo noi dirgli, come Pietro: «Signore, Tu sai tutto: Tu sai che ti amo», e cambiare vita.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/surco/18125/ (06/05/2024)