Elenco di punti

D'accordo: “loro” devono essere la tua preoccupazione. Ma la tua prima preoccupazione devi essere tu stesso, la tua vita interiore; perché, altrimenti, non potrai servirli.

Il fondamento di tutta la nostra attività di cittadini — di cittadini cattolici — consiste in un'intensa vita interiore: nell'essere, efficacemente e realmente, uomini e donne che fanno della loro giornata un dialogo ininterrotto con Dio.

Dalla vita nascosta di Cristo devi trarre quest'altra conseguenza: non aver fretta…, pur avendola!

Vuol dire che, prima di tutto, c'è la vita interiore; il resto, l'apostolato, ogni apostolato, è un corollario.

Se manca la pietà — questo laccio che ci lega stretti a Dio e, per Lui, agli altri, perché negli altri vediamo Cristo —, è inevitabile la disunione, con la perdita di ogni spirito cristiano.

Senza vita interiore, senza formazione, non vi è vero apostolato, e non vi sono opere feconde: il lavoro è precario e addirittura fittizio.

— Quant'è grande, pertanto, la responsabilità dei figli di Dio!: dobbiamo avere fame e sete di Lui e della sua dottrina.

Non ti imborghesire, perché — se sei imborghesito — diventi un ostacolo, un peso morto per l'apostolato e, soprattutto, sei motivo di dolore per il Cuore di Cristo!

Non smettere di fare apostolato, non abbandonare lo sforzo per lavorare nel miglior modo possibile, non trascurare la tua vita di pietà.

— Il resto, lo farà il Signore.

Noi cattolici dobbiamo procedere nella vita come apostoli: con la luce di Dio, con il sale di Dio. Senza paura, con naturalezza, ma con tale vita interiore, con tale unione con Dio, da illuminare, da evitare la corruzione e le ombre, da distribuire il frutto della serenità e l'efficacia della dottrina cristiana.