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La gioia è un bene cristiano, che possediamo finché lottiamo, poiché è conseguenza della pace. La pace è frutto dell'aver vinto la guerra, e la vita dell'uomo sulla terra lo leggiamo nella Sacra Scrittura è lotta.
Se ci sentiamo figli prediletti del Padre nostro che sta nei Cieli, e lo siamo!, come non essere sempre allegri? Pensaci.
Com'è bella la nostra vocazione di cristiani di figli di Dio! che ci arreca sulla terra la gioia e la pace che il mondo non può dare!
La gioia è conseguenza necessaria della filiazione divina, del saperci amati con predilezione da nostro Padre Dio, che ci accoglie, ci aiuta e ci perdona.
Ricòrdatelo bene e sempre: anche se qualche volta sembra che tutto crolli, non crolla niente!, perché Dio non perde battaglie.
Abbi questa certezza: il desiderio con opere! di comportarti da buon figlio di Dio, dà giovinezza, serenità, gioia e pace permanenti.
La gioia cristiana non è fisiologica: il suo fondamento è soprannaturale, ed è al di sopra della malattia e della contrarietà.
Gioia non è tripudio di sonagli o di ballo popolare.
La gioia vera è qualcosa di più intimo: qualcosa che ci fa stare sereni anche se a volte il viso rimane serio.
Quando senti l'orgoglio che ribolle dentro di te la superbia! , che ti fa considerare un superuomo, è arrivato il momento di esclamare: no! E così, assaporerai la gioia del buon figlio di Dio, che passa sulla terra commettendo errori, ma facendo il bene.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/forja/18459/ (09/05/2024)