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Rimeditalo, nella testa e nell'anima: Signore, quante volte, caduto, mi hai risollevato e, perdonato, mi hai stretto sul tuo Cuore!
Rimeditalo…, e non ti separare mai più da Lui.
Ti vedi come un poveraccio a cui il padrone ha tolto la livrea soltanto peccatore! , e comprendi la nudità sperimentata dai nostri progenitori.
Dovresti stare sempre a piangere. E molto hai pianto; molto hai sofferto. Eppure sei molto felice. Non faresti a cambio con nessuno. Il tuo “gaudium cum pace” la tua gioia serena, ormai da molti anni, non la perdi. Ne sei grato a Dio, e vorresti portare a tutti il segreto della felicità.
Sì: si capisce perché molte volte hanno detto anche se non te ne importa nulla del “che cosa diranno” che sei “uomo di pace”.
Se quegli uomini, per un pezzo di pane per quanto il miracolo della moltiplicazione sia molto grande si entusiasmano e ti acclamano, che cosa dovremo fare noi per i molti doni che ci hai concesso e specialmente perché ti dai a noi senza riserve nell'Eucaristia?
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/forja/18447/ (08/05/2024)