Elenco di punti

Ci sono 2 punti in «Colloqui con monsignor Escrivá» il cui argomento è Religiosi → amore verso i religiosi.

Da varie fonti si assicura che un profondo antagonismo divide l'Opus Dei dalla maggior parte degli ordini religiosi, specialmente la Compagnia di Gesù. Queste voci hanno qualche fondamento, oppure fanno parte dei tanti miti che si diffondono fra la gente che non conosce a fondo i problemi?

Noi non siamo religiosi, non assomigliamo affatto ai religiosi, e non c'è autorità al mondo che ci possa obbligare a essere come loro: ciò non toglie che noi veneriamo e amiamo lo stato religioso. Io prego ogni giorno perché i religiosi continuino a offrir alla Chiesa frutti di virtù, di opere apostoliche e di santità. Le dicerie alle quali lei accennava sono… dicerie. L'Opus Dei ha potuto contare sempre sulla stima e sulla simpatia dei religiosi di tanti Ordini e Congregazioni, in particolare dei religiosi e delle religiose di clausura, che pregano per noi, ci scrivono con frequenza e fanno conoscere l'Opera in mille modi, perché afferrano il senso della nostra vita di contemplativi in mezzo alle occupazioni della città. Il segretario generale dell'Opus Dei, don Alvaro del Portillo, aveva rapporti cordiali con il precedente Generale della Compagnia di Gesù. Quanto all'attuale, il padre Arrupe, io spesso ho contatti con lui e tra di noi c'è stima reciproca. Le incomprensioni, se ci fossero, dimostrerebbero poco spirito cristiano, perché la nostra fede è fatta di unità, non di rivalità e divisioni.

Secondo lei, perché sono maldisposti verso l'Opus Dei numerosi ordini religiosi, per esempio la Compagnia di Gesù?

Conosco tantissimi religiosi che sanno bene che noi non siamo religiosi, e che ci ricambiano l'affetto che portiamo loro e offrono a Dio preghiere e sacrifici per l'apostolato dell'Opus Dei. Quanto alla Compagnia di Gesù, conosco il suo Generale, il padre Arrupe, e ho buoni rapporti con lui. Posso assicurarle che le nostre relazioni sono di stima e di affetto reciproco.

Forse le è capitato di trovare qualche religioso che non comprende la nostra Opera. Sarà a motivo di qualche equivoco o per ignoranza sulla realtà del nostro lavoro, che è specificamente laicale e secolare e non sconfina mai nel terreno proprio dei religiosi. Noi abbiamo venerazione e affetto per tutti i religiosi, e preghiamo il Signore che renda ogni giorno più efficace il loro servizio alla Chiesa e all'umanità intera. Non ci saranno mai contese tra l'Opus Dei e i religiosi, perché per disputare bisogna essere in due, e noi non vogliamo lottare contro nessuno.