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Reagisci. Ascolta ciò che ti dice lo Spirito Santo: Si inimicus meus maledixisset mihi, sustinuissem utique se il nemico mi offende, non è strano, ed è più tollerabile. Ma tu… tu vero homo unanimis, dux meus et notus meus, qui simul mecum dulces capiebas cibos! tu, mio amico, mio apostolo, che siedi alla mia tavola e mangi con me dolci vivande!
Adesso! Ritorna alla tua nobile vita adesso. Non lasciarti ingannare: “adesso” non è troppo presto… né troppo tardi.
Stai lì come un sacco di sabbia. Da parte tua, non fai nulla. E così non è strano che cominci a sentire i sintomi della tiepidezza. Reagisci.
Correggerti. Ogni giorno un po'. Questo è il tuo lavoro costante, se davvero vuoi farti santo.
Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato.
Di' con me: la tiepidezza, no! Confige timore tuo carnes meas dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire!
La tua stessa inesperienza ti porta alla presunzione, alla vanità, a tutte quelle cose che credi ti diano importanza.
Correggiti, per favore. Anche stolto come sei, puoi arrivare a occupare posti direttivi (se n'è visto più di un caso), e se non ti persuadi della tua mancanza di talento, ti rifiuterai di ascoltare coloro che hanno il dono di consiglio. E fa paura pensare al danno che il tuo malgoverno finirà per provocare.
È un volere senza volere, il tuo, se non elimini decisamente l'occasione. Non cercare di ingannarti dicendomi che sei debole. Sei… codardo, e non è la stessa cosa.
Ti eri allontanato dal cammino e non tornavi perché avevi vergogna. Sarebbe più logico che ti vergognassi di non rettificare.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18800/ (09/05/2024)