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Sarà vero non lo credo, non lo credo che sulla terra non ci sono uomini, ma ventri?
La gola è l'avanguardia dell'impurità.
Il cibo più delicato e scelto, se viene mangiato da un maiale (questo è il suo nome, senza eufemismi) si trasforma, tutt'al più… in carne di maiale!
Siamo angeli, per nobilitare le idee nell'assimilarle. O, almeno, siamo uomini: per trasformare gli alimenti in muscoli vigorosi e belli, o forse in cervello potente… capace di comprendere e di adorare Dio.
Ma… non rendiamoci bestie come tanti e tanti!
La gola è un brutto vizio. Non ti fa un po' ridere e non ti fa un po' schifo vedere certi signori gravi, seduti intorno a un tavolo, seri, con aria di cerimonia, mentre riempiono di grassi il tubo digerente come se ciò fosse “un fine”?
A tavola, non parlare del cibo: è una grossolanità che non ti si addice. Parla di cose elevate dell'anima o dell'intelletto e nobiliterai questo dovere.
Quando ti alzi da tavola senza aver fatto una piccola mortificazione, hai mangiato come un pagano.
Di solito mangi più del necessario. E quella sazietà, che spesso è causa di pesantezza e di molestia fisica, ti rende inetto al sapore dei beni soprannaturali e intorpidisce la tua intelligenza.
Che bella virtù, anche per le cose terrene, è la temperanza!
Non sei meno felice perché qualcosa ti manca, di quando ne avessi in abbondanza.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18393/ (08/05/2024)