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Ridi perché ti dico che hai “vocazione matrimoniale”? Ebbene, l'hai: proprio così, vocazione.
Raccomàndati a San Raffaele, che ti guidi, come guidò Tobia, casto sino alla fine del cammino.
Il matrimonio è per i soldati, non per lo stato maggiore di Cristo. Così, mangiare è esigenza dell'individuo, mentre generare è soltanto esigenza della specie, e i singoli possono rinunciarvi.
Desiderio di figli?… Figli, molti figli, e una scia incancellabile di luce lasceremo se sacrifichiamo l'egoismo della carne.
Quanto dobbiamo ammirare la purezza del Sacerdote! È il suo tesoro. Nessun tiranno potrà mai strappare alla Chiesa questa corona.
La santa purezza la concede Dio, quando la si chiede con umiltà.
Com'è bella la santa purezza! Però non è santa, né gradita a Dio, se la separiamo dalla carità.
La carità è il seme che crescerà e darà frutti saporitissimi grazie all'irrigazione, che è la purezza.
Senza carità la purezza è infeconda, e le sue acque sterili trasformano le anime in un pantano, in una pozza immonda, da cui esalano miasmi di superbia.
Purezza? domandano. E sorridono. Sono gli stessi che vanno al matrimonio con il corpo appassito e l'anima disincantata.
Vi prometto un libro se Dio m'aiuta che potrà avere per titolo: “Celibato, Matrimonio e Purezza”.
È necessaria una crociata di virilità e di purezza che arresti e annulli il selvaggio lavoro di quanti credono che l'uomo sia una bestia.
E questa crociata è opera vostra.
Molti vivono come angeli in mezzo al mondo. Tu… perché no?
Quando ti sarai deciso con fermezza a condurre una vita limpida, per te la castità non sarà un peso: sarà una corona trionfale.
Mi hai scritto, medico apostolo: “Tutti sappiamo per esperienza che possiamo essere casti, se siamo vigilanti, se frequentiamo i Sacramenti e spegniamo le prime scintille della passione senza lasciare che avvampi il fuoco. Ed è proprio fra i casti che si contano gli uomini più integri sotto tutti gli aspetti. E fra i lussuriosi predominano i timidi, gli egoisti, i falsi e i crudeli, tipi caratteristici di scarsa virilità”.
“Vorrei mi hai detto che Giovanni, l'adolescente, mi facesse una confidenza e mi desse dei consigli: e m'incoraggiasse a ottenere la purezza del cuore”.
Se veramente lo vuoi, diglielo: e ti sentirai incoraggiato, e avrai consiglio.
La gola è l'avanguardia dell'impurità.
Fronte di Madrid. Una ventina di ufficiali, in nobile e allegro cameratismo. Si sente cantare una canzone, poi un'altra e altre ancora.
Quel tenentino dai baffi bruni ascoltò solo la prima:
Corazones partidos
yo no los quiero:
y si le doy el mio,
lo doy entero*.
“Quanta resistenza per dare il mio cuore intero!”. E l'orazione sgorgò, come un fiume ampio e tranquillo.
* «Non mi piacciono i cuori divisi; se le do il mio, glielo do intero» (Ndt).
Se perdi il senso soprannaturale della tua vita, la tua carità sarà filantropia; la tua purezza, decenza; la tua mortificazione, idiozia; la tua disciplina, frusta, e tutte le tue opere, sterili.
Frequenti i Sacramenti, fai orazione, sei casto… e non studi… Non dirmi che sei buono: sei soltanto bonaccione.
Com'è grande il valore dell'umiltà! “Quia respexit humilitatem…”. Al di sopra della fede, della carità, della purezza immacolata, l'inno gaudioso di nostra Madre nella casa di Zaccaria canta così:
“Poiché ha posato lo sguardo sulla mia umiltà, ecco, da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”.
Documento stampato da https://escriva.org/it/book-subject/camino/18096/ (09/05/2024)