Elenco di punti

Ci sono 3 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è Grazia → azione della grazia .

Leggendo l'epistola della Messa, immaginavo Daniele nella fossa dei leoni affamati e, senza pessimismo — perché non posso dire che i tempi passati fossero migliori; ogni tempo è stato buono e cattivo —, pensavo che anche oggi ci sono molti leoni in libertà, e noi dobbiamo viverci in mezzo. Leoni ruggenti che vanno in giro cercando chi divorare: Tamquam leo rugiens, circuit quaerens quem devoret (1 Pt 5, 8).

Come eviteremo queste fiere? Forse avverrà come a Daniele. Non sono 'miracolaio', tuttavia amo la grandiosità di Dio e capisco che gli sarebbe stato più facile placare la fame del profeta o mettergli davanti del cibo; ma non fece così. Dispose, invece, che giungesse miracolosamente dalla Giudea un altro profeta, Abacuc, per portargli il cibo. Volle operare un grande prodigio, perché Daniele non si trovava in quella fossa per caso, ma per un'ingiustizia tramata dai seguaci del demonio, perché era servo di Dio e distruttore di idoli.

Anche noi, senza azioni portentose, realizzando, nella normalità di una semplice vita cristiana, una semina di pace e di gioia, dobbiamo distruggere molti idoli: quello dell'incomprensione, quello dell'ingiustizia, quello dell'ignoranza, quello della pretesa sufficienza umana che volge orgogliosamente le spalle a Dio.

Non intimoritevi e non temete alcun male, anche se le circostanze in cui realizzate il vostro lavoro sono tremende, peggiori forse di quelle di Daniele nella fossa delle belve voraci. La mano di Dio è sempre possente e, se fosse necessario, opererebbe meraviglie. Siate fedeli! Vivete con amore, con consapevolezza e allegria la vostra fedeltà alla dottrina di Cristo, persuasi che i nostri anni non sono peggiori di quelli dei tempi passati e che il Signore è lo stesso, oggi e sempre.

Ho conosciuto un anziano sacerdote che diceva di sé sorridendo: «lo sono sempre tranquillo, tranquillo». Così anche noi, in mezzo al mondo, circondati da leoni affamati, non dobbiamo perdere la pace: tranquilli. Con amore, con fede, con speranza, senza dimenticare mai che, se fosse necessario, il Signore opererebbe miracoli.

Oso assicurare che, se lottiamo ogni giorno per raggiungere la santità, ciascuno nel suo stato in mezzo al mondo e nell'esercizio della sua professione, il Signore farà anche di noi, nella nostra vita ordinaria, strumenti capaci di operare miracoli, e dei più straordinari, se fosse necessario. Daremo la vista ai ciechi. Chi non potrebbe raccontare tanti casi di ciechi fin quasi dalla nascita, che hanno recuperato la vista, ricevendo tutto lo splendore della luce di Cristo? Altri erano sordi, altri muti, e non potevano ascoltare o articolare una parola come figli di Dio… I loro sensi sono stati purificati, e ascoltano e si esprimono ormai come uomini, non come bestie. In nomine Iesu (At 3, 6), nel nome di Gesù i suoi apostoli danno la facoltà di muoversi agli storpi, incapaci di qualsiasi azione utile; così pure ai poltroni, che conoscono i loro obblighi, ma non li osservano. Nel nome del Signore, sorge et ambula! (At 3, 6), alzati e cammina.

Anche chi era morto, in disfacimento, e già esalava lezzo di cadavere, ha sentito la voce di Dio, come nel miracolo della vedova di Nain: «Giovinetto, dico a te, alzati!» (Lc 7, 14). Faremo miracoli, come sono stati operati in te stesso, in me: forse eravamo ciechi, o sordi, o storpi, o esalavamo il fetore della morte, e la parola del Signore ci ha sollevati dalla nostra prostrazione. Se amiamo Cristo, se lo seguiamo sinceramente, se non cerchiamo noi stessi, ma solo Lui, in suo nome potremo trasmettere ad altri, gratuitamente, quello che gratuitamente Lui ci ha concesso.

Ho predicato costantemente questa possibilità soprannaturale e umana che Dio nostro Padre pone in mano ai suoi figli: prendere parte alla Redenzione operata da Cristo. Mi riempio di gioia grande quando trovo questa dottrina nei testi dei Padri della Chiesa. San Gregorio Magno afferma: I cristiani liberano dai serpenti quando strappano il male dal cuore degli uomini con la loro esortazione al bene… C'è imposizione delle mani sugli infermi per curarli quando, vedendo che il prossimo si indebolisce nella pratica del bene, gli si offre aiuto in mille modi, irrobustendolo in virtù dell'esempio. Tali miracoli sono tanto più grandi in quanto avvengono in campo spirituale, portando vita non ai corpi, ma alle anime. Anche voi, se non vi stancate, opererete simili prodigi, con l'aiuto di Dio (SAN GREGORIO MAGNO, Homiliae in Evangelia, 29, 4 [PL 76, 1215-1216]).

Dio vuole che tutti siano salvi: è questo un invito e una responsabilità che gravano su ciascuno di noi. La Chiesa non è un rifugio per privilegiati. Forse la grande Chiesa è una piccola parte della terra? La grande Chiesa è il mondo intero (SANT' AGOSTINO, Enarrationes in Psalmos, 21, 2, 26 [PL 36, 177]). Così scriveva sant'Agostino e aggiungeva: Dovunque tu ti diriga, là è Cristo. Tua eredità sono i confini della terra; vieni, possiedila tutta assieme a me (SANT'AGOSTINO, Enarrationes in Psalmos, 21, 2, 30 [PL 36, 180]). Vi ricordate come erano le reti? Stracariche, fino a traboccare: non c'era posto per altri pesci. Dio attende ardentemente che la sua casa si riempia (cfr Lc 14, 23); Egli è Padre, e gli piace avere tutti i suoi figli attorno a sé.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
Riferimenti alla Sacra Scrittura
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