Elenco di punti

Ci sono 3 punti in «Amici di Dio» il cui argomento è San Giuseppe.

Forse qualcuno penserà che sono un ingenuo. Non importa. Anche se mi considerassero ingenuo perché credo ancora alla carità, vi assicuro che continuerò a crederci! E, finché il Signore mi darà vita, continuerò a prodigarmi — da sacerdote di Cristo — perché regnino l'unità e la pace fra coloro che, essendo figli dello stesso Padre, sono fratelli; perché ci sia comprensione fra gli uomini; perché tutti condividano lo stesso ideale: quello della fede.

Ricorriamo alla Madonna, la Vergine prudente e fedele, e a san Giuseppe, suo sposo, modello perfetto di uomo giusto (cfr Mt 1, 19). Essi, che vissero alla presenza di Gesù, il Figlio di Dio, le virtù che abbiamo contemplato, ci otterranno la grazia di farle attecchire nella nostra anima, affinché impariamo a comportarci in ogni istante da buoni discepoli del Maestro: prudenti, giusti, pieni di carità.

Cresciamo nella speranza, perché così ci rafforzeremo nella fede, vero fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Eb 11, 1). Cresciamo in tale virtù, che è supplica al Signore perché accresca in noi la sua carità, poiché si confida davvero solo in ciò che si ama con tutte le forze: e vale la pena amare il Signore. Voi avete sperimentato, come me, che la persona innamorata si dona piena di sicurezza, con una sintonia meravigliosa, che porta i cuori a battere all'unisono. E che mai sarà l'Amore di Dio? Non sapete che Cristo è morto per ciascuno di noi? Sì, per il nostro povero, piccolo cuore, Gesù ha consumato il sacrificio redentore.

Spesso il Signore ci parla del premio che ci ha guadagnato con la sua Morte e la sua Risurrezione. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io (Gv 14, 2-3). Il Cielo è la meta del nostro cammino terreno. Gesù ci ha preceduti e là, in compagnia della Vergine e di san Giuseppe — che io tanto venero —, degli Angeli e dei Santi, è in attesa del nostro arrivo.

Non sono mai mancati gli eretici — anche nell'epoca apostolica — che hanno tentato di strappare la speranza ai cristiani. Se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede (1 Cor 15, 12-14). La divinità del nostro cammino — Gesù: cammino, verità e vita (cfr Gv 14, 6) — è garanzia sicura che si concluderà nella felicità eterna, a condizione di non allontanarci da Lui.

Vi ripeto che vi sono tantissimi modi di pregare. I figli di Dio non hanno bisogno di un metodo rigido e convenzionale per rivolgersi al loro Padre. L'amore è creativo, industrioso; se amiamo, sapremo scoprire vie personali ed intime, che ci condurranno a questo dialogo incessante con il Signore.

Voglia Iddio che tutto quello che oggi abbiamo contemplato non passi sulla nostra anima come un temporale estivo: quattro gocce, ancora il sole e nuovamente la siccità. Quest'acqua di Dio deve depositarsi, giungere alle radici e dare frutti di virtù. Così trascorreranno i nostri anni, intessuti di giorni di lavoro e di preghiera, alla presenza del Padre. Se ci sentiamo venir meno, ricorriamo all'amore di Maria santissima, Maestra di orazione, e a san Giuseppe, nostro Padre e Signore, che tanto veneriamo, perché è colui che più intimamente ha frequentato in questo mondo la Madre di Dio e — dopo Maria santissima — il suo Figlio divino. Essi presenteranno la nostra debolezza a Gesù, perché la trasformi in fortezza.