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Il Vangelo della santa Messa ci ha riproposto la scena commovente di Gesù adolescente che si trattiene a Gerusalemme a insegnare nel tempio. Maria e Giuseppe fecero una giornata di viaggio e si misero a cercarlo fra parenti e conoscenti. Non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme (Lc 2, 44-45). La Madre di Dio, che cercò affannosamente suo Figlio, smarrito senza sua colpa, che provò la gioia più grande nel ritrovarlo, ci aiuterà a ritornare sui propri passi, a rettificare ciò che sia necessario, quando per la nostra leggerezza o per i nostri peccati non riusciamo più a riconoscere Cristo. Ritroveremo così la gioia di riabbracciarlo, di dirgli che non lo perderemo mai più.

Maria è Madre della scienza, perché da Lei si impara la lezione più importante: che niente vale la pena, se non siamo accanto al Signore; che a niente servono tutte le meraviglie della terra, tutte le ambizioni soddisfatte, se nel nostro petto non arde la fiamma dell'amore vivo, la luce della santa speranza che è un anticipo dell'amore senza fine nella Patria definitiva.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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