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Mio buon Gesù: se devo essere apostolo, è necessario che tu mi renda molto umile.
Il sole avvolge di luce quello che tocca: Signore, riempimi del tuo splendore, divinizzami: che io m’identifichi con la tua Volontà adorabile, per diventare lo strumento che tu desideri… Dammi la tua pazzia di umiliazione: quella che ti portò a nascere povero, al lavoro senza lustro, all’infamia di morire inchiodato a un legno, all’annichilimento del Tabernacolo.
— Fa’ che io mi conosca: che conosca me e che conosca te. Così non perderò mai di vista il mio nulla.
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Documento stampato da https://escriva.org/it/surco/273/ (24/04/2024)