Misteri Luminosi

Introduzione

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, ha suggerito che, per il carattere cristologico di questa devozione mariana, ai quindici misteri tradizionali vengano aggiunti cinque nuovi misteri, che ha denominato «misteri luminosi».

Nel libro Il Santo Rosario, scritto nel 1931, non figuravano commenti a questi misteri, ma san Josemaría, in tutto il corso della sua vita, li ha contemplati e predicati con amore, come ogni brano del Vangelo. Per consentire ai lettori la meditazione completa del Santo Rosario, sono stati presi dagli scritti del Fondatore dell’Opus Dei alcuni testi, fra i molti possibili, raccogliendoli in quest’appendice.

Saremo fedeli allo spirito dell’autore del Santo Rosario se, ogni volta che reciteremo i misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi, ci uniremo alle intenzioni del successore di Pietro, vescovo di Roma. Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam!

† Javier Echevarría

Prelato dell’Opus Dei

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui […]. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 13.17).

Con il Battesimo, Dio nostro Padre ha preso possesso della nostra vita, ci ha incorporati alla vita di Cristo e ci ha mandato lo Spirito Santo.

La forza e il potere di Dio illuminano la faccia della terra.

Faremo ardere il mondo, nelle fiamme del fuoco che sei venuto a portare sulla terra!… E la luce della tua verità, Gesù nostro, illuminerà le intelligenze, in un giorno senza fine.

Io ti sento esclamare, mio Re, con voce viva, tuttora vibrante. «Ignemveni mittere in terram, et quid volo nisi ut accendatur?» (Lc 12, 49). — E rispondo — con tutto me stesso — con in miei sensi e le mie facoltà: «Ecce ego: quia vocasti me!» (1 Sam 3, 9).

Il Signore ha posto nella tua anima un sigillo indelebile, per mezzo del Battesimo: sei figlio di Dio.

Bambino: non ardi dal desiderio di far sì che tutti lo amino?

Dei tanti invitati a quelle vivaci nozze di paese, soltanto Maria si avvede che manca il vino (cfr Gv 2, 3). Se ne accorge lei sola, e tempestivamente. Come ci risultano famigliari le scene della vita di Cristo! In esse la grandezza di Dio si intreccia con la vita più comune e quotidiana. È tipico della donna di casa avveduta e prudente notare una manchevolezza, badare ai piccoli dettagli che rendono amabile la vita: tale è il comportamento di Maria.

— Fate quello che vi dirà (Gv 2, 5).

Implete hydrias (Gv 2, 7), riempite d’acqua le giare, e il miracolo avviene. Così, con questa semplicità. Tutto normale. Quei servi facevano il loro mestiere. L’acqua era a portata di mano. Ed è la prima manifestazione della divinità del Signore. La cosa più banale diventa straordinaria, soprannaturale, quando abbiamo la buona volontà di dar retta a quello che Dio ci chiede.

Voglio, Signore, abbandonare nelle tue mani generose la cura di tutto ciò che è mio. Nostra Madre — tua Madre! — ti ha già fatto risuonare all’orecchio, come a Cana: non hanno!…

Se la nostra fede è debole, ricorriamo a Maria. Per il miracolo delle nozze di Cana, compiuto da Cristo per la preghiera di sua Madre, i suoi discepoli credettero in lui (Gv 2, 11). Maria, nostra Madre, intercede continuamente presso suo Figlio perché ci ascolti e si manifesti anche a noi, cosicché possiamo proclamare: «Tu sei il Figlio di Dio».

— Dammi, o Gesù, questa fede, che desidero davvero! Madre mia e Signora mia, Maria Santissima, fa’ che io creda!

— Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1, 15).

Tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava (Mc 2, 13).

Gesù vede quelle barche sulla riva e sale su una di esse. Con che naturalezza Gesù entra nella barca di ognuno di noi!

Quando ti avvicini al Signore, pensa che Egli sta sempre molto vicino a te, in te: regnum Dei intra vos est (Lc 17, 21). Lo troverai nel tuo cuore.

Cristo deve regnare innanzitutto nella nostra anima. Per farlo regnare in me ho un grande bisogno della sua grazia: soltanto così anche il mio palpito più nascosto, il sospiro impercettibile, lo sguardo più insignificante e la parola più banale, perfino la sensazione più elementare, tutto potrà tradursi in un osanna a Cristo, il mio Re.

«Duc in altum». — Prendi il largo! — Respingi il pessimismo che ti rende codardo. «Et laxate retia vestra in capturam» (Lc 5, 4 — 5) — e getta le tue reti per la pesca.

Dobbiamo aver fiducia nelle parole del Signore; dobbiamo salire sulla barca, mettere mano ai remi, issare le vele e lanciarci nel mare del mondo che Cristo ci affida come sua eredità.

«Et regni eius non erit finis» (Lc 1, 33). — Il suo Regno non avrà fine!

Non ti dà gioia lavorare per un regno così?

E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce (Mt 17,2).

Gesù: vederti, parlarti! Rimanere così, a contemplarti, inabissato nell’immensità della tua bellezza, senza interrompere mai, mai questa contemplazione! O Gesù, magari ti vedessi! Magari ti vedessi per rimanere ferito d’amore per Te!

Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo» (Mt 17, 5).

Signore nostro, siamo qua, disposti ad ascoltare ciò che vuoi dirci. Parlaci; siamo attenti alla tua voce. Fa’ che la tua parola, cadendo nella nostra anima, infiammi la nostra volontà perché si lanci fervidamente a obbedirti.

Vultum tuum, Domine, requiram (Sal 26, 8), il tuo volto, Signore, io cerco. Mi riempie di speranza chiudere gli occhi e pensare che giungerà il momento, quando Dio vorrà, in cui potrò vederlo, non come in uno specchio, in maniera confusa… ma faccia a faccia (1 Cor 13, 12). Sì, l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? (Sal 41, 3).

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (Gv 13, 1).

Scendeva la notte sul mondo perché i vecchi riti, gli antichi segni della misericordia infinita di Dio verso l’umanità stavano per realizzarsi pienamente, aprendo il cammino a una vera aurora, la nuova Pasqua. L’Eucaristia fu istituita nella notte, in preparazione all’alba della Risurrezione.

Gesù è rimasto nell’Eucaristia per amore…, per te.

— È rimasto, pur sapendo come l’avrebbero ricevuto gli uomini…, e come lo ricevi tu.

— È rimasto, affinché te ne cibi, affinché tu gli faccia visita e gli racconti le tue cose e, frequentandolo nell’orazione accanto al Tabernacolo e nella ricezione del Sacramento, ti innamori ogni giorno di più, e faccia in modo che altre anime — molte! — seguano lo stesso cammino.

Bambino buono: gli innamorati, su questa terra, come baciano i fiori, la lettera, il ricordo di chi amano!…

— E tu, potrai forse dimenticarti che lo hai sempre accanto… Lui!? — Ti dimenticherai… che lo puoi mangiare?

— Signore, che io mai più torni a volare rasoterra! Che sia sempre illuminato dai raggi del Sole divino — Cristo — nell’Eucaristia!, che il mio volo non si interrompa, fino a trovare il riposo del tuo Cuore!

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