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Era di notte quando il Signore, nell'Ultima Cena, istituì la Sacra Eucaristia: la circostanza — commenta san Giovanni Crisostomo — indicava che i tempi si erano compiuti (SAN GIOVANNI CRISOSTOMO, In Matthaeum homiliae, 82, 1 [PG 58, 700]). Scendeva la notte sul mondo perché i vecchi riti, gli antichi segni della misericordia infinita di Dio verso l'umanità stavano per realizzarsi pienamente, aprendo i! cammino a una vera aurora, la nuova Pasqua. L'Eucaristia fu istituita nella notte, in preparazione all'alba della Risurrezione.

Ed è proprio questo albore che dobbiamo preparare anche nella nostra vita. Dobbiamo rifiutare e allontanare da noi tutto quanto è caduco, dannoso o inutile: lo scoraggiamento, la sfiducia, la tristezza, la viltà. La Sacra Eucaristia comunica ai figli di Dio la novità divina; e a noi tocca corrispondere in novitate sensus (Rm 12, 2), rinnovando tutto il nostro sentire e il nostro operare. Ci è stato dato un principio nuovo di energia, una radice potente innestata al Signore. E noi, che possediamo ormai il Pane di oggi e di sempre, non possiamo tornare al lievito di una volta.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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