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Darebbe prova di scarsa maturità chi, davanti ai difetti e alle miserie di coloro che appartengono alla Chiesa, chiunque essi siano — e per quanto alte siano le loro funzioni —, sentisse diminuire la sua fede nella Chiesa e in Cristo. La Chiesa non è governata né da Pietro, né da Giovanni, né da Paolo; è governata dallo Spirito Santo, e il Signore ha promesso che rimarrà al suo fianco tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli (Mt 28, 20).

Ascoltate ciò che dice san Tommaso, insistendo su questo argomento, a proposito della ricezione dei Sacramenti, che sono causa e segno della grazia santificante: Chi si accosta a ricevere i Sacramenti, li riceve dal ministro della Chiesa, non in quanto è quella data persona, ma in quanto è ministro della Chiesa. Perciò finché la Chiesa lo tollera nel ministero, chi da lui riceve i Sacramenti, viene a comunicare non con il peccato di costui, ma con la Chiesa che lo presenta come ministro (SAN TOMMASO, Summa theologiae, III, q. 64, a. 6, ad 2). Quando il Signore permette che la debolezza umana appaia, la nostra reazione deve essere quella di chi vede la propria madre ammalata o maltrattata: deve amarla di più, moltiplicare le manifestazioni esterne e interne di affetto.

Se amiamo la Chiesa, non sorgerà mai dentro di noi l'interesse morboso di presentare come colpe della Madre le miserie di alcuni suoi figli. La Chiesa, Sposa di Cristo, non ha motivo di intonare alcun mea culpa. Noi invece sì: Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!. Questo è il vero «meaculpismo», quello personale, e non quello che infierisce contro la Chiesa, indicando ed esagerando i difetti umani che, in questa Madre santa, derivano dalle azioni che vi compiono gli uomini, fin dove gli uomini possono arrivare, ma che non giungeranno mai a distruggere — anzi neppure a toccare — quella che è la santità originaria e costitutiva della Chiesa.

Dio nostro Signore ha paragonato infatti la Chiesa a un'aia, dove si ammucchia la paglia assieme al frumento, dal quale verrà poi il pane per la tavola e per l'altare; ha paragonato la Chiesa a una rete da pesca ex omni genere piscium congreganti (Mt 13, 47): che raccoglie pesci buoni e cattivi, e questi ultimi verranno buttati via!

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