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La Chiesa non è un partito politico, né un'ideologia sociale, né un'organizzazione mondiale di concordia o di progresso materiale, pur riconoscendo la nobiltà di queste e altre attività. La Chiesa ha sempre svolto, e svolge, un immenso lavoro a vantaggio dei bisognosi, di coloro che soffrono, di tutti coloro che patiscono in qualche maniera le conseguenze dell'unico vero male, che è il peccato. E a tutti — a coloro che in un modo o nell'altro sono bisognosi, come a quelli che credono di godere della pienezza dei beni materiali — la Chiesa viene a confermare l'unica cosa essenziale, definitiva: che il nostro destino è eterno e soprannaturale, che soltanto in Cristo abbiamo la salvezza eterna, e che soltanto in Lui otterremo in qualche modo già in questa vita la vera pace e la vera felicità.

Pregate ora con me Dio nostro Signore perché i cattolici non dimentichino mai queste verità, e si decidano a metterle in pratica. La Chiesa Cattolica non ha bisogno dell'approvazione degli uomini, perché è opera di Dio.

Ci mostreremo cattolici se diamo frutti di santità, perché la santità non conosce frontiere né è patrimonio di alcun particolarismo umano. Ci mostreremo cattolici se preghiamo, se cerchiamo continuamente di rivolgerci a Dio, se ci sforziamo sempre e in tutto di essere giusti — dando al termine giustizia tutta la sua portata, perché in questi tempi è utilizzato frequentemente in senso materialista ed erroneo —, se amiamo e difendiamo la libertà personale degli altri uomini.

Vi ricordo anche un altro segno, chiaro, della cattolicità della Chiesa: la fedele conservazione e amministrazione dei Sacramenti così come sono stati istituiti da Cristo, senza tergiversazioni umane né falsi tentativi di sottoporli a condizionamenti psicologici o sociologici. Perché nessuno può deliberare sulle cose che sono in potere di un altro, ma solo su quelle che sono in suo potere. Essendo quindi la santificazione dell'uomo in potere di Dio santificatore, non compete all'uomo decidere a suo arbitrio circa le cose che lo devono santificare, ma esse devono venire determinate per istituzione divina (SAN TOMMASO, Summa theologiae, III, q. 60, a. 5). I tentativi di togliere universalità all'essenza dei Sacramenti avrebbero forse ragion d'essere se si trattasse soltanto di «segni», di simboli, che operassero in conformità alle leggi naturali di comprensione e di intelligenza. Però i Sacramenti della nuova legge sono allo stesso tempo cause e segni. Per questo si dice comunemente che essi producono ciò che significano. E ciò dimostra pure che sono Sacramenti in modo perfetto: perché sono ordinati a ciò che è sacro non solo come segni, ma anche come cause (SAN TOMMASO, Summa theologiae, III, q. 62, a. 1, ad 1).

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