Proselitismo

Non gridereste volentieri alla gioventù che s'agita attorno a voi: pazzi! Lasciate quelle cose mondane che immeschiniscono il cuore… e molte volte lo degradano…, lasciatele, e venite con noi appresso all'Amore?

Ti manca “vibrazione”. —Questa è la ragione per cui trascini così pochi. —Sembra quasi che non sia ben persuaso di ciò che guadagni nel lasciare per Cristo le cose della terra.

Confronta: il cento per uno e la vita eterna! —Ti sembra piccolo l'“affare”?

Duc in altum”. —Prendi il largo! —Respingi il pessimismo che ti rende codardo. “Et laxate retia vestra in capturam” —e getta le tue reti per la pesca.

Non vedi che puoi dire, come Pietro: “In nomine tuo, laxabo rete” —Gesù, nel tuo nome, cercherò anime?

Proselitismo*. —È il segno certo dell'autentico zelo.

* Il termine "proselitismo" deriva da "proselito", che designa nella Bibbia una persona proveniente da un altro popolo che si preparava ad accogliere la fede giudaica. La Chiesa accolse per analogia questa parola: ad esempio, san Giustino scriveva di "fare proseliti" per riferirsi alla missione apostolica dei cristiani, diretta a tutti (cfr. Mc 16, 15). Molti autori spirituali, tra i quali anche san Josemaría, hanno impiegato la parola "proselitismo" in questo senso, come sinonimo di apostolato o di evangelizzazione: un agire, caratterizzato tra l'altro da un rispetto assoluto per la libertà, che non ha nulla a che vedere con l'accezione negativa assunta da tale vocabolo negli ultimi anni del XX secolo. Nel solco di questa tradizione, san Josemaría usa qui la parola "proselitismo" con il significato di proposta, invito, rivolto a colleghi e amici a condividere la chiamata di Cristo, mostrando loro l'orizzonte del suo Amore (cfr. Cammino, n. 790 e 796) (Ndt).

Seminare. —Uscì il seminatore… Spargi la semenza a volo, anima d'apostolo! —Il vento della grazia porterà altrove il tuo seme se il solco dove cade non ne è degno… Semina, e abbi la certezza che la semenza attecchirà e darà il suo frutto.

Con il buon esempio si semina buona semenza; e la carità obbliga tutti a seminare.

Piccolo amore è il tuo se non senti lo zelo per la salvezza di tutte le anime. —Povero amore è il tuo se non sei ansioso di contagiare la tua pazzia ad altri apostoli.

Sai che il tuo cammino non è chiaro. —E che non lo è perché, non seguendo Gesù da vicino, rimani nelle tenebre. —Che aspetti a deciderti?

Ragioni?… Quali ragioni avrà dato il povero Ignazio al dotto Saverio?

Ciò che ti meraviglia a me sembra ragionevole. — Che il Signore sia venuto a cercarti nell'esercizio della tua professione?

Così cercò i primi: Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo accanto alle reti: Matteo seduto al banco degli esattori…

E —sbalordisci!— Paolo nel suo accanimento di metter fine alla semenza dei cristiani.

La messe è molta e pochi gli operai. —“Rogate ergo!” —Pregate, dunque, il Signore della messe perché mandi operai nel suo campo.

La preghiera è il mezzo più efficace di proselitismo.

Ancora risuona nel mondo quel grido divino: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e che altro voglio, se non che divampi?”. —Eppure, vedi: è quasi tutto spento…

Non ti viene voglia di propagare l'incendio?

Vorresti attrarre al tuo apostolato quell'uomo di scienza, quel personaggio autorevole e quel tale pieno di prudenza e di virtù.

Prega, offri sacrifici e lavòrateli con il tuo esempio e con la tua parola. —Non vengono! —Non perdere la pace: vuol dire che non sono necessari.

Credi che non ci fossero dei contemporanei di Pietro, dotti, e autorevoli, e prudenti, e virtuosi, al di fuori del gruppo dei primi dodici?

Mi hanno detto che ci sai fare, che hai “attrattiva”, per richiamare le anime al tuo cammino.

Ringrazia Dio di questo dono: essere strumento per cercare strumenti!

Aiutami a gridare: Gesù, anime!… Anime d'apostoli! Sono per te, per la tua gloria.

Vedrai che finirà per ascoltarci.

Senti: lì… non ce ne sarà uno… o due, che ci capiscano bene?

Di' a… quello lì, che ho bisogno di cinquanta uomini che amino Gesù Cristo sopra tutte le cose.

Mi dici, di quel tuo amico, che frequenta i sacramenti, che è di vita limpida ed è un bravo studente. —Tuttavia non “ingrana”: se gli parli di sacrificio e d'apostolato, si rattrista e se ne va.

Non preoccuparti. —Non è un insuccesso del tuo zelo: è, alla lettera, la scena narrata dall'Evangelista: “Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri” (sacrificio)… “poi, vieni e seguimi” (apostolato).

Quel giovane “abiit tristis”: —se ne andò, anche lui, rattristato: non ha voluto corrispondere alla grazia.

“Una buona notizia: un nuovo pazzo…, per il manicomio”. —E tutto è giubilo nella lettera del “pescatore”.

Dio colmi d'efficacia le tue reti!

Proselitismo. —Chi non ha fame di perpetuare il suo apostolato?

Quell'ansia di proselitismo che ti divora le viscere è segno certo della tua dedizione.

Ricordi? —Facevamo, tu e io, la nostra orazione, al cader della sera. Si udiva, lì vicino, il rumore dell'acqua. —E, nella quiete della città castigliana, sentivamo anche voci diverse che parlavano in cento lingue, gridandoci ansiosamente che ancora non conoscevano Cristo.

Baciasti il Crocifisso senza ritegno, e gli chiedesti d'essere apostolo di apostoli.

Capisco bene che tu ami tanto la tua Patria e i tuoi, e che, nonostante questi legami, tu attenda con impazienza il momento di attraversare terre e mari —andare lontano!— perché ti strugge l'ansia della messe.

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