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Oso assicurare che, se lottiamo ogni giorno per raggiungere la santità, ciascuno nel suo stato in mezzo al mondo e nell'esercizio della sua professione, il Signore farà anche di noi, nella nostra vita ordinaria, strumenti capaci di operare miracoli, e dei più straordinari, se fosse necessario. Daremo la vista ai ciechi. Chi non potrebbe raccontare tanti casi di ciechi fin quasi dalla nascita, che hanno recuperato la vista, ricevendo tutto lo splendore della luce di Cristo? Altri erano sordi, altri muti, e non potevano ascoltare o articolare una parola come figli di Dio… I loro sensi sono stati purificati, e ascoltano e si esprimono ormai come uomini, non come bestie. In nomine Iesu (At 3, 6), nel nome di Gesù i suoi apostoli danno la facoltà di muoversi agli storpi, incapaci di qualsiasi azione utile; così pure ai poltroni, che conoscono i loro obblighi, ma non li osservano. Nel nome del Signore, sorge et ambula! (At 3, 6), alzati e cammina.

Anche chi era morto, in disfacimento, e già esalava lezzo di cadavere, ha sentito la voce di Dio, come nel miracolo della vedova di Nain: «Giovinetto, dico a te, alzati!» (Lc 7, 14). Faremo miracoli, come sono stati operati in te stesso, in me: forse eravamo ciechi, o sordi, o storpi, o esalavamo il fetore della morte, e la parola del Signore ci ha sollevati dalla nostra prostrazione. Se amiamo Cristo, se lo seguiamo sinceramente, se non cerchiamo noi stessi, ma solo Lui, in suo nome potremo trasmettere ad altri, gratuitamente, quello che gratuitamente Lui ci ha concesso.

Riferimenti alla Sacra Scrittura
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